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montatrice francese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Mathilde Bonnefoy (Parigi, 11 marzo 1972) è una montatrice francese con cittadinanza statunitense, attiva nel cinema tedesco. Ha collaborato più volte coi registi Tom Tykwer e Wim Wenders, specialmente col primo in film come Lola corre (1998), prima di vincere l'Oscar al miglior documentario come produttrice di Citizenfour (2014).
Figlia del poeta e traduttore francese Yves Bonnefoy e di un'americana, Lucille Vines,[1] abbandona dopo un anno gli studi di filosofia alla Sorbona per trasferirsi a Berlino in seguito alla caduta del muro.[2] Lì, comincia a lavorare in cabina di montaggio nella speranza di diventare poi regista, diventando tra i primi in città a imparare a usare il nuovo software di montaggio video digitale AVID.[2] Questo e l'essere stata assistente al montaggio di Das Leben ist eine Baustelle (1997) di Wolfgang Becker, primo film prodotto dal collettivo X-Filme fondato dal regista assieme a Tom Tykwer, spingono quest'ultimo a sceglierla come montatrice del suo terzo film, Lola corre.[2]
Nonostante sia il suo primo vero lavoro da montatrice (in precedenza si occupava dell'organizzazione di progetti altrui), Lola corre si rivela un successo che lancia la carriera di entrambi.[1] Il montaggio rapido e cinetico di Bonnefoy è considerato uno degli elementi più caratteristici del film, e lei stessa contribuisce a donargli la sua durata «compatta» di 80 minuti, convincendo Tykwer a rinunciare in post-produzione a numerose scene più cupe e introspettive che ne avrebbero interrotto il ritmo.[2]
Il sodalizio tra i due continuerà attraverso tutti i lungometraggi del regista tedesco (con l'eccezione di Profumo - Storia di un assassino) fino al 2010. Bonnefoy ha descritto il suo rapporto lavorativo con Tywer come: (?)[2][3] Un altro sodalizio che stringe in quegli anni con un altro importante regista tedesco, per quanto più breve, è quello con Wim Wenders,[2] di cui monterà un documentario e alcuni film a episodi.
Il suo film successivo è stato Citizenfour (2014), documentario di Laura Poitras su Edward Snowden. Bonnefoy viene coinvolta nel progetto (originariamente un film su di hacktivisti come Julian Assange o Jacob Applebaum prima che le divulgazioni sulla sorveglianza di massa del 2013 ne rendano necessario un completo ripensamento in corso d'opera) fin dal primo momento, lavorando assieme a Poitras con software di montaggio e messaggistica criptati.[3] Quest'ultima l'ha scelta come montatrice grazie a Lola corre, di cui era un'ammiratrice, oltre che in quanto impossibilitata a lavorare al film negli Stati Uniti.[3] Citizenfour finirà per vincere l'Oscar al miglior documentario ai premi Oscar 2015, che andrà anche Bonnefoy, in quanto accreditata anche come produttrice del film.[1]
È sposata col produttore tedesco Dirk Wilutzky, col quale ha condiviso l'Oscar per Citizenfour.[1][3]
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