Mario Chiaudano

storico del diritto italiano (1889-1973) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Mario Chiaudano

Mario Chiaudano (Roma, 20 novembre 1889Torino, 27 dicembre 1973) è stato uno storico italiano, storico del diritto.[1]

Thumb
Statuta et capitula societatis Sancti Georgii seu populi Charensis, 1940

Biografia

Riepilogo
Prospettiva

Nacque nel 1889 a Roma, con la famiglia si trasferì a Torino, dove il padre Giuseppe era divenuto conservatore dell'Armeria Reale nel 1901 e dove Mario frequentò il liceo e l'università, laureandosi in giurisprudenza nel 1912; frequentò nei due anni successivi la scuola di perfezionamento per la scienza delle finanze e il diritto finanziario.[1] Lo scoppio della prima guerra mondiale comportò l'interruzione della sua attività accademica.[1] Si congedò nel 1919 e divenne segretario generale della Società promotrice dell'industria nazionale di Torino e anche della Confederazione generale del commercio italiano (fino al 1926 quando rifiutò d'iscriversi al Partito Nazionale Fascista).[1] Nel 1923 entrò nel Consiglio superiore della previdenza e delle assicurazioni sociali, quindi nel consiglio di amministrazione dell'Istituto nazionale delle assicurazioni e nel consiglio di amministrazione delle Assicurazioni d'Italia.[1] Facendo parte della commissione consultiva per il riordinamento definitivo delle imposte dirette, cercò di far introdurre un'imposta globale sul reddito, senza successo.[1]

Fu autore di numerose opere, tra cui, a partire dal 1925, apprezzati saggi sulla storia del diritto; si dedicò inoltre alla storia del commercio e del diritto commerciale italiano.[1] Nel 1931 iniziò a insegnare presso l'Università di Camerino, passando nel 1933 all'Università di Catania e nel 1935 all'Università di Genova, dove rimase per quasi 25 anni, fino al 1959.[1] Dopo avere occupato nel 1960 la cattedra di storia del diritto italiano a Torino, fu fino al 1963 direttore dell'Istituto di storia del diritto italiano e della Biblioteca Federico Patetta, cui donò nel 1971 parte consistente della propria biblioteca.[2][1]

Fu socio corrispondente dell'Accademia delle Scienze di Torino per le scienze giuridiche dal 1958 alla morte.[3]

Morì nel 1973 a Torino.[1]

Opere

(elenco parziale)

Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

Loading related searches...

Wikiwand - on

Seamless Wikipedia browsing. On steroids.