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attrice, modella e attrice pornografica italo-svedese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Marina Lotar anche conosciuta come Marina Frajese, pseudonimo di Marina Hedman Bellis (Göteborg, 29 settembre 1944), è un'attrice, ex modella ed ex attrice pornografica svedese naturalizzata italiana.
Marina Lotar | |
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Marina Lotar nel film Osceno (1987) | |
Dati biografici | |
Nome di nascita | Marina Hedman Bellis |
Nazionalità | Svezia, Italia |
Dati fisici | |
Altezza | 176 cm |
Peso | 60 kg |
Etnia | caucasica |
Occhi | azzurri |
Capelli | biondi |
Seno naturale | sì |
Dati professionali | |
Altri pseudonimi | Marina Hadman Bellis, Marina Fraiese, M. Frajese, Marina Lothar Frajese, Marina Frajese, Marina Lotar Hedman, Marina Lotar, Hedman Bellis Marina |
Film girati | 104[1] |
Fu una delle prime pornostar del cinema italiano. Negli anni sessanta lavorò come hostess sugli aerei di linea, lasciando la professione dopo il matrimonio con il giornalista televisivo Paolo Frajese.
Iniziò la carriera artistica nei primi anni settanta come fotomodella, per approdare in seguito al cinema in ruoli secondari. Le successive esperienze la videro impegnata nel cinema soft e, nel 1976, girò la sua prima sequenza hard (destinata a essere inserita nella versione per il mercato estero) nel film Emanuelle in America, per la regia di Joe D'Amato.
Sempre per il regista romano, nel 1979 fu la protagonista, con Enzo Fisichella, di quella che viene ritenuta la prima scena hard destinata al mercato italiano, nel film Immagini di un convento. La pellicola ottenne un grande successo, anche alimentato dallo scandalo d'essere interpretata dalla ex moglie di uno dei più noti giornalisti televisivi della Rai. Inizialmente, infatti, lei utilizzò proprio il nome di Marina Frajese, poi, dopo una causa civile intentatale dall'ex marito, assunse gli pseudonimi di Marina Lotar o Marina Hedmann o Marina Lothar e anche Marina Chantal.
La Hedman recitò anche in Primo amore di Dino Risi nel 1978 e La città delle donne (1980) di Federico Fellini. Fino al 1984 si alternò tra cinema per adulti e cinema per tutti, apparendo ad esempio in Fantozzi subisce ancora (1983), nei film del ciclo sull'ispettore Giraldi Delitto a Porta Romana (1980), Delitto sull'autostrada (1982) e Delitto al Blue Gay (1984), e nella miniserie ...e la vita continua. In seguito si dedicò completamente al cinema porno fino al 1991, quando si ritirò dalle scene.
Girò film a luci rosse sia in Italia sia in Francia, recitando con i maggiori attori del settore come Gabriel Pontello e un giovanissimo Rocco Siffredi. Nel 1987 fu nell'ultimo film accreditato di John Holmes, Supermaschio per mogli viziose, girato a Roma. Un titolo rimasto famoso è Marina e la sua bestia del 1984 (l'anno successivo ebbe un seguito diretto da Renato Polselli) dove la si vede "mimare" atti di zoofilia. Nell'unica intervista mai rilasciata (nel 1981 per L'Europeo), disse di aver scelto il porno perché, almeno, il produttore non le chiedeva di andare a letto con lui per ottenere la parte.
Nel 2008 rifiutò l'offerta di comparire in una puntata di una nota fiction televisiva, Carabinieri, ribadendo ancora una volta di aver abbandonato definitivamente la scena pubblica[senza fonte]; nel 1998 aveva già rinunciato a una parte nel film Totò che visse due volte di Ciprì e Maresco.
Dal matrimonio con Frajese nacquero due figli: un maschio, Paolo Attilio, e una femmina, Liselotte.
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