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politica italiana (1946-2024) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Maria Fida Moro (Roma, 17 dicembre 1946 – Roma, 7 febbraio 2024) è stata una politica italiana, figlia di Aldo Moro e senatrice della Repubblica nella X Legislatura.
Maria Fida Moro | |
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Maria Fida Moro nel 1987 | |
Senatrice della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 2 luglio 1987 – 22 aprile 1992 |
Legislatura | X |
Gruppo parlamentare | Democratico Cristiana (1987-1991) Rifondazione Comunista (1991) Misto (1991-1992) |
Circoscrizione | Puglia |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | DC (1987-1991) PRC (1991) MSI (1993-1995) AN (1995-1998) RI (1999-2002) PR (2008-2024) |
Professione | Giornalista |
Primogenita dei quattro figli del leader democristiano Aldo Moro, Maria Fida Moro è la madre di Luca Moro, il nipote più volte citato nelle lettere scritte durante il suo sequestro da parte delle Br, che ha il cognome del nonno su sua espressa richiesta, e che all'epoca dei fatti aveva appena due anni.[1]
Ha avuto diverse collaborazioni e militanze con vari partiti italiani. Eletta al Senato della Repubblica in Puglia alle elezioni politiche del 1987 con la Democrazia Cristiana che lascia nel 1990[2], passa al gruppo di Rifondazione Comunista, come indipendente, nel quale permane fino al novembre 1991.[3]
Nel 1993 passa al Movimento Sociale Italiano, con cui è candidata a sindaco di Fermo,[4] ottenendo il 5,4%.[5] Partecipa alla costituzione di Alleanza Nazionale. Nel 1998 ha messo in scena lo spettacolo teatrale L'ira del sole, un 9 di maggio, da lei scritto assieme ad Antonio Maria Di Fresco e interpretato assieme al figlio Luca grazie alla produzione del Teatro Biondo Stabile di Palermo. Alle Elezioni europee del 1999 è candidata con Rinnovamento Italiano-Lista Dini, raccogliendo 987 preferenze in meridione e 858 nel centro, non venendo eletta.[6]
Nel gennaio 2007 ha dichiarato d'essere molto vicina al Partito Radicale, a cui ha aderito nel 2008.[7] Ha poi fondato l'Associazione Radicale “Sete di verità - che attraversa le nostre vite”, che si propone di affrontare le verità che asserisce negate dal caso Moro ed episodi quotidiani di informazione non veritiera, “disattenzioni” delle istituzioni, di impossibilità per le vittime e per gli ultimi di avere voce ed ascolto.[8] Ha spesso accusato Francesco Cossiga di essere corresponsabile della morte del padre.[9]
Il 19 luglio 2010 è stata l'unica tra i figli a non partecipare al funerale della madre, Eleonora Moro, a causa di dissidi con i fratelli.[10] Ha subito tre pre-infarti e ha sofferto di alcuni tumori, con ben 26 ricadute in 34 anni.[11] Nel 2013 la Moro, il figlio ed altri han fondato un movimento cristiano sociale denominato "Dimensione Cristiana con Moro", ispirato alla politica dello statista democristiano.[12][13]
In occasione delle elezioni amministrative del 2016 a Roma, si è candidata per la carica di consigliere comunale in Campidoglio, come capolista di "Più Roma - Democratici e Popolari", lista centrista formata da Centro Democratico e Democrazia Solidale, a sostegno del candidato sindaco Roberto Giachetti, ma non viene eletta.[14]
Dopo una battaglia giudiziaria durata vent'anni, nel 2023 ottenne l'applicazione della legge 206/2004 a favore di Aldo Moro. La legge prevede l'esenzione fiscale sui redditi pensionistici e una maggiore anzianità contributiva a favore delle vittime di terrorismo.[15]
Malata da tempo, è deceduta il 7 febbraio 2024 in una clinica di Roma all'età di 77 anni.[16]
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