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Storico (1963-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Marco Patricelli (Pescara, 11 dicembre 1963) è uno storico italiano, esperto dell'Europa del Novecento e della Seconda guerra mondiale.
È laureato in giurisprudenza e diplomato in conservatorio, dove ha frequentato i corsi di pianoforte e di composizione[1].
Ha insegnato storia dell'Europa contemporanea all'Università Gabriele d'Annunzio e collabora a giornali e riviste specializzate straniere.
È stato insignito del Premio Acqui Storia 2010 sezione storico divulgativa per Il volontario[2]. Il Consiglio dei ministri della Repubblica di Polonia, presieduto dal premier Radosław Sikorski, lo ha insignito nel 2010 (primo italiano) dell'onorificenza di "Bene Merito" (Dobrej Zasługi lub Słusznej Nagrody) per i suoi studi sulla storia polacca[3].
Dai suoi lavori sono stati tratti la docufiction Natale di sangue - Ortona 1943 (Mediaset – ZDF) e il docufilm Liberate il Duce! (Rai 3 – La grande storia). È stato consulente storico per la Rai (Tg 1 Storia di Roberto Olla e Speciale TG1, Estovest, D-Day - I giorni decisivi con Tommaso Cerno) e autore del documentario in due parti 1943 - L'anno che... a cura di Carlo Gorla per la regia di Roberto Burchielli, in onda su Focus per l'80° dell'armistizio.
Su incarico del Quirinale ha tenuto la relazione storica di fronte al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione delle celebrazioni ufficiali del 73º anniversario della Liberazione (2018)[4]. Su invito del Ministero della Difesa ha fornito a Rai 1[5] contributi storici sul significato e sulla valenza della Festa della Repubblica (2018).
Scrive di storia, in particolare tematiche del Novecento, contemporanee e dell'area mitteleuropea, su Ansa Nuova Europa, La Verità, Il Carabiniere e List[6]. È editorialista di Libero, si occupa di storia e cultura per AGI Agenzia giornalistica Italia e Mag 1861 ed è componente del comitato scientifico della Fondazione "Paolo Murialdi" di Roma[7], presieduta da Giulio Anselmi.
Nei suoi libri ha sostenuto la falsità della propaganda nazista sul ruolo di Otto Skorzeny nella liberazione di Mussolini da Campo Imperatore (in "Liberate il Duce!"); dell'inutilità strategica della battaglia di Ortona (in "La Stalingrado d'Italia"); dei miti sulle cariche della cavalleria polacca e della distruzione e a terra dell'aeronautica polacca nella Campagna del 1939 (in "Le lance di cartone"); dell'arbitraria inclusione della Brigata Maiella tra le formazioni partigiane (in "Patrioti"); dell'indimostrabilità di un accordo tra italiani e tedeschi a garanzia dell'allontanamento da Roma della famiglia Savoia e del governo Badoglio (in "Settembre 1943"); del ruolo del capitano Witold Pilecki a riprova della conoscenza da parte alleata del sistema di Auschwitz (in "Il volontario"). All'ufficiale polacco ha dedicato un poema sinfonico per grande orchestra; la "Petite Suite Pilecki"[8], in cinque quadri, è stata eseguita per la prima volta a Pescara dall'Orchestra del conservatorio "Luisa d'Annunzio" diretta da Adriano Melchiorre[9] il 26 gennaio 2023 per il Giorno della memoria[10], alla presenza dell'ambasciatrice di Polonia Anna Maria Anders[11] e di Lisa Billig (American Jewish Committee)[12][13]. Il 20 maggio 2023, in occasione del giubileo dell'arcivescovo di Cracovia Marek Jędraszewski[14], nella Sala Szymanowski l'Orchestra filarmonica di Cracovia diretta da Alexander Humala ha eseguito "Fides" dalla "Pilecki's Suite"[15][16]. Sue musiche sono state utilizzate come colonna sonora del documentario "Jugoslavia: la morte di un Paese"[17] trasmesso da Focus, di cui ha curato anche la consulenza storica[18].
Testimone della Storia (Świadek Historii - Polonia)
«È un esperto e un divulgatore instancabile della storia polacca in Italia, autore di numerose pubblicazioni sulle vicende della Polonia durante la seconda guerra mondiale, autore della prima biografia di Witold Pilecki, premiata in Italia[30]. Diffonde la conoscenza delle sorti della Polonia attraverso programmi TV, libri e articoli».
- Conferito dall'Istituto Nazionale per la Memoria (Instytut Pamięci Narodowej).
Varsavia, 27 ottobre 2021[31].
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