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artista e pittrice francese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Marcelle Cahn (Strasburgo, 1º marzo 1895 – Neuilly-sur-Seine, 20 settembre 1981) è stata un'artista e pittrice francese.
Marcelle Cahn nacque il 1º marzo 1895 in una Strasburgo ancora in mano tedesca[1], da una famiglia ebrea alsaziana di origine francesi, i Cahn-Debré[2].
«Mon père était dans les affaires, mais il s'intéressait énormément à l'astronomie [...] Ma mère descendait de la famille des frères Ratisbonne, des banquiers strasbourgeois convertis au catholicisme à la suite de visions de fondateurs de la Congrégation de Notre-Dame de Sion»
«Mio padre si occupava di affari, ma si interessava molto all'astronomia [...] Mia madre discendeva dalla famiglia dei fratelli Ratisbonne, dei banchieri di Strasburgo convertiti al cattolicesimo in seguito alle visione e fondatori delle Religiose di Nostra Signora di Sion»
Studia in una scuola tedesca mentre in casa respira una cultura d'impronta francese: l'influenza delle due culture sarà rilevante per la sua formazione, come dichiarato da lei stessa nei suoi appunti autobiografici, e sarà un elemento di condivisione non trascurabile con Hans Arp.[1]
Sua madre, pianista e musicofila[4], la introduce all'ascolto della musica e alle mostre pittoriche fin da giovane ma, se musicalmente Strasburgo è all'avanguardia, nel campo pittorico non offre molti stimoli.[1]
Marcelle scopre presto la passione per la pittura: frequenta scuole di pittura e disegno, i suoi soggetti sono nature morte, nudi e ritratti. I suoi primi lavori sono con Georges Ritleng e Joseph Sattler.[5]
A diciannove anni il pittore Simon Levy le fa scoprire Van Gogh e Cézanne. È l'inizio della grande guerra e, folgorata dalle nuove scoperte, decide di emigrare da una Strasburgo che ormai le va stretta.[5] La scelta ricade forzatamente su Berlino, dove diventa allieva di Loyis Corinth ma guarda con interesse l'espressionismo.
«A l'epoque, j'ai vue beaucoup de peintre expressioniste [...] mais je ne pense pas avoir dans mon travail cette nuance [...] car j'ai l'impression que mes oeuvres sont trop sereines pour etre expressionistes.»
«All'epoca, ho visto molti pittori espressionisti [...] ma non penso di avere nel mio lavoro quella nuance [...] poiché ho l'impressione che le mie opere siano troppo serene per essere considerate espressioniste.»
Nel 1920 fa la sua prima personale a Parigi su invito dell'accorto mercante Léonce Rosemberg e diventa subito famosa.[4]
Nel 1929 Michel Seuphor la vuole all'esposizione del gruppo Cercle et Carré[4]. In quegli anni è apprezzata dai principali esponenti delle avanguardie d'inizio Novecento, da Aragon a Breton, a Picasso a Léger, a Le Corbusier, a Mondrian, a Ozenfant, dai Terk-Delaunay ai Taeuber-Arp, da Vantongerloo.
Durante la sua vita Marcelle Cahn donò al Museo d'arte moderna di Strasburgo un rilevante fondo archivistico privato oltre a tutte le sue opere rimastele, insieme ai suoi libri[2].
Quando la incontra in un ospizio di Neuilly-sur-Seine, dimenticata e ormai ridotta in miseria, Lea Vergine la definisce una «superstite del Cubismo»[6]
L'artista si spegne poco dopo, il 20 settembre 1981.
Nel 2004 a Strasburgo è stato creato il "Circolo degli amici di Marcelle Cahn" al fine di collaborare alla riscoperta dell'opera di questa artista.[7]
Marcelle Cahn espose soprattutto nella galleria parigina di Colette Allendy.
Le sue opere sono conservate nelle collezioni del Museo di arte moderna e contemporanea di Strasburgo nel quale le è dedicato un piccolo spazio, nel Musée Würth France Erstein, al Museo delle belle arti di Digione, al Museo delle Orsoline di Mâcon e nelle collezioni dei musei di Lilla e Grenoble[8].
A Strasburgo, il complesso scolastico del quartiere di Poteries porta il suo nome.
Le sue opere sono state oggetto di una mostra itinerante tenutasi negli anni 1972-1974 e organizzata dal Centre National d'Art Contemporain[9]
Pierre Gisling, Marcelle Cahn. Les clés du regard. 41 min. Télévision Suisse Romande, Genève 1976.
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