Malborghetto-Valbruna
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Malborghetto-Valbruna (Malborghet e Valbrune in friulano[6], Malborgeth-Wolfsbach in tedesco e Naborjet-Ovčja vas in sloveno[2] ) è un comune italiano sparso di 913 abitanti in Friuli-Venezia Giulia, la cui sede comunale è posta nella frazione di Malborghetto.
Malborghetto-Valbruna comune | |
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(IT) Malborghetto Valbruna (FUR) Malborghet e Valbrune[1] (SL) Naborjet-Ovčja vas[2] (DE) Malborgeth-Wolfsbach | |
Il capoluogo Malborghetto | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Friuli-Venezia Giulia |
Provincia | Udine |
Amministrazione | |
Sindaco | Boris Preschern (lista civica) dal 25-5-2014 |
Territorio | |
Coordinate | 46°30′25.33″N 13°26′20.85″E |
Altitudine | 721 m s.l.m. |
Superficie | 124,21 km² |
Abitanti | 913[3] (30-9-2021) |
Densità | 7,35 ab./km² |
Frazioni | Bagni di Lusnizza, Malborghetto (sede comunale), Santa Caterina, Ugovizza, Valbruna
Località: Cucco |
Comuni confinanti | Chiusaforte, Dogna, Feistritz an der Gail (AT-2), Hermagor-Pressegger See (AT-2), Hohenthurn (AT-2), Pontebba, Sankt Stefan im Gailtal (AT-2), Tarvisio |
Altre informazioni | |
Lingue | italiano, friulano, sloveno, tedesco |
Cod. postale | 33010 |
Prefisso | 0428 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 030054 |
Cod. catastale | E847 |
Targa | UD |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[4] |
Cl. climatica | zona F, 3 680 GG[5] |
Nome abitanti | malborghettiani |
Patrono | Maria santissima della Visitazione |
Giorno festivo | 2 luglio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Malborghetto-Valbruna nella ex provincia di Udine | |
Sito istituzionale | |
Il comune si trova nella regione montuosa di confine tra Alpi carniche orientali e Alpi Giulie occidentali, con gli abitati situati nel fondovalle della Val Canale, dominati dalle cime lo Jôf di Montasio (2.754 m), lo Jôf Fuart (2.666 m), lo Jôf di Miezegnot (2.087 m), il monte Osternig (2.052 m) e il monte Poludnig (2.000 m). Il territorio comprende alcuni valloni laterali della Val Canale tra cui la Val Saisera o Valbruna.
Fin dall'alto medioevo, come tutta la Val Canale appartenne, con il nome di Buonborghetto, ai vescovi di Bamberga, e in questo periodo divenne importante centro commerciale. Pare che abbia mutato nome in Malborghetto in seguito alle continue contese con Venezia. Vi fiorirono l'industria del ferro e del legno, che contribuirono allo sviluppo economico del paese e ancora oggi sono praticate.
Gli Asburgo vi costruirono una fortezza (poi detta forte Hensel) che fu occupata dai Veneziani nel 1616, dal Massena nel marzo 1797 e dal viceré Eugenio di Beauharnais nel 1805. Nel 1809, dal 14 al 16 maggio, all'interno del forte il capitano austriaco Friedrich Hensel si difese per tre giorni (Battaglia di Tarvisio) prima di cedere alle armate di Napoleone I.
Venne assegnato all'Italia nel 1919, alla fine della prima guerra mondiale, sebbene fosse abitato prevalentemente da genti tedesche e slovene. Nel 2003 il comune è stato colpito dall'alluvione della Val Canale, che ha causato due morti e danni rilevanti. Con le frazioni di Valbruna e Ugovizza costituisce attualmente una località di villeggiatura e di sport invernali. I paesi sono basi di partenza per escursioni nelle Alpi Giulie. Fino alla realizzazione della nuova ferrovia pontebbana era servito da varie stazioni, delle quali rimane in uso solo quella di Ugovizza-Valbruna.
Lo stemma comunale è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 28 gennaio 1935.
«Troncato da una fascia ristretta d'argento: nel primo, d'oro, al leone di nero, nascente dalla partizione; nel secondo, di rosso, alla torre d'argento, tra due monti, mattonata, aperta e finestrata di nero, fondata sul terrazzo erboso, al corso d'acqua uscente dal portone della torre e scorrente in palo. Ornamenti esteriori da Comune.»
La torre allude a forte Hensel e, rappresentata tra due montagne, fa riferimento alla posizione del paese nella Val Canale.
Il gonfalone, concesso con regio decreto del 7 maggio 1942, è un drappo di azzurro.
Abitanti censiti[7]
Come le limitrofe Pontebba e Tarvisio, anche a Malborghetto-Valbruna coesistono, accanto all'italiano, altre tre lingue:lo sloveno, tutelato dalla legge regionale 26/2007, il tedesco, tutelato dalla legge regionale 20/2009 e il friulano[8]. Le prime due sono presenti nella zona sin dal medioevo (lo sloveno addirittura dal VII secolo)[9][10]. Anche il friulano ha fatto la sua comparsa in epoca antica, ma ha subito una forte espansione in tempi recenti, con l'annessione del comune al Regno d'Italia e la conseguente immigrazione di famiglie provenienti dall'esterno[11]. Ai sensi della Deliberazione n. 86 del 26 novembre 2003 del Consiglio della Provincia di Udine, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[12].
Questi idiomi sono distribuiti assai irregolarmente e nessun centro abitato può dirsi unicamente slovenofono, germanofono o friulanofono; inoltre, spesso gli abitanti parlano o, perlomeno, comprendono lingue diverse[13].
Eccezion fatta per Ugovizza, dove una consistente minoranza degli abitanti è slovenofona, nelle restanti parti del comune i madrelingua tedesca e slovena sono pochi.[14][15]
Anno | % italofoni/friulanofoni | % slovenofoni | % germanofoni |
---|---|---|---|
1880 | 3 | 55 | 42 |
1910 | 3 | 39 | 58 |
1950 | 57 | 31 | 12 |
1983 | 53 | 32 | 15 |
Si compone dei due nuclei abitati che danno il nome al comune, Malborghetto (721 m s.l.m.) che è sede del municipio, Valbruna e le 4 frazioni.
Presso Valbruna c'è un cimitero militare austroungarico.
Il comune è dotato di una stazione sulla ferrovia Pontebbana, denominata stazione di Ugovizza-Valbruna.
Dal 1879 al 1999 Malborghetto era attraversata dalla vecchia ferrovia Udine-Tarvisio, dove era presente la stazione ferroviaria. Fu dismessa nel 1999 a seguito del raddoppio della linea, il tracciato convertito a pista ciclabile e il fabbricato viaggiatori adibito ad altri usi.
Fino al 2003, sul nuovo tracciato della ferrovia, in località Santa Caterina era presente una fermata ferroviaria denominata Bagni Santa Caterina.
Periodo | Primo cittadino | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|
1995 | 1999 | Stefano De Marchi | Sindaco | |
1999 | 2014 | Alessandro Oman | Sindaco | |
2014 | In carica | Boris Preschern | Sindaco |
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