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politico statunitense Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Madison Starke Perry (Contea di Lancaster, gennaio 1814 – Rochelle, marzo 1865) è stato un politico statunitense, quarto governatore della Florida.[1]
Madison S. Perry | |
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4º Governatore della Florida | |
Durata mandato | 5 ottobre 1857 – 7 ottobre 1861 |
Predecessore | James E. Broome |
Successore | John Milton |
Dati generali | |
Partito politico | Democratico |
Professione | Piantatore |
Madison S. Perry | |
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Nascita | Contea di Lancaster, gennaio 1814 |
Morte | Rochelle, marzo 1865 |
Cause della morte | Malattia |
Dati militari | |
Paese servito | Stati Confederati d'America |
Forza armata | Esercito confederato |
Anni di servizio | 1861-63 |
Grado | Colonnello |
Guerre | Guerra di secessione |
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Madison Starke Perry nacque nella contea di Lancaster, nella Carolina del Sud.[1][2] Era il figlio più giovane di Benjamin Perry e sua moglie Mary Starke, e venne battezzato in onore di James Madison, allora quarto presidente degli Stati Uniti.
Si trasferì in Florida all'età di 31 anni, arrivando nel 1845 e contribuendo a fondare il villaggio di Rochelle nella contea di Alachua.[2] Acquisì una piantagione per coltivare il cotone, principale prodotto agricolo del Profondo Sud, e divenne uno tra i principali piantatori della contea di Alachua.[1][3] Fu eletto nel 1849 per rappresentare la contea nella Camera dei rappresentanti della Florida. L'anno seguente fu eletto al Senato della Florida.[2]
Fu poi eletto governatore della Florida nel 1856, assumendo la carica il 5 ottobre 1857.[3] Come quarto governatore della Florida, Perry contribuì a risolvere il problema delle dispute di confine con la vicina Georgia,[3] incoraggiò la costruzione di ferrovie nello Stato[1] e favorì molto l'espansione urbanistica.[2] Durante gli anni precedenti la guerra di secessione, il governatore Perry aveva previsto la possibilità che la Florida potesse secedere dall'Unione e nel 1858 sollecitò la rifondazione della milizia statale.[3] La Florida realizzò la secessione tre anni dopo, il 10 gennaio 1861, e Perry pretese quindi il ritiro di tutte le truppe federali dalla Florida, con l'intenzione di sostituirle con la milizia floridiana,[3] al contempo finanziando e rifornendo gli Stati Confederati d'America.[2] La maggior parte dei forti floridiani tuttavia rimasero in mano governativa, segnatamente Fort Pickens, che sarebbe rimasto un avamposto nordista per tutta la guerra e avrebbe determinato la caduta di Pensacola durante la successiva battaglia.[3]
Dopo che il suo mandato di governatore terminò il 7 ottobre 1861, Perry si arruolò nell'esercito confederato e servì come colonnello del 7º reggimento di fanteria della Florida; l'esperienza bellica si dimostrò tuttavia troppo dura per lui, e una malattia lo costrinse a dimettersi dal servizio il 30 aprile 1863.[1][2][3] Si ritirò nella sua piantagione a Rochelle, dove morì nel marzo 1865, poco prima della fine della guerra civile americana.[1][2][3] Gli sopravvissero la moglie e i due figli. Fu sepolto nel cimitero di Oak Ridge a Rochelle. Le città di Perry e Starke, entrambe in Florida, furono così battezzate in suo onore.
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