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stella variabile Cefeide nella Galassia di Andromeda Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
M31-V1, conosciuta anche come BASW 1[2][Nota 1][5][6], è una stella variabile Cefeide situata nella Galassia di Andromeda.[7] Il periodo della stella è di circa 30,41 giorni.[1]
M31-V1 | |
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Scoperta | 1923 |
Scopritore | Edwin Hubble |
Classificazione | stella gigante |
Tipo di variabile | Cefeide classica |
Periodo di variabilità | 30,41 giorni[1] |
Distanza dal Sole | 2,5 milioni di anni luce |
Costellazione | Andromeda |
Coordinate | |
(all'epoca J2000) | |
Ascensione retta | 00h 41m 26,99s |
Declinazione | 41° 10′ 6,0″ |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. | 19,4[1] |
Magnitudine ass. | -5,34 – -5,18 |
Nomenclature alternative | |
BASW 1, EV* M31 V0619, M31 V0619, Gaia DR2 381169658804170880, Gaia DR3 381169658804170880, PSO J010.3638+41.1696, ZTF J004127.30+411010.5, [2] 2MASS J00412732+4110101, LGGS J004127.32+411010.5, URAT1 656-009960, USNO-A2.0 1275-00416733, GSC2.3 NBVF028877, USNO-B1.0 1311-0013267,[3] Variabile di Hubble, Stella di Hubble.[4]
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Basandosi sulla Legge di Leavitt[8] successivamente riportata, la sua magnitudine assoluta media stimata nel visibile è tra -5,34 e -5,18.
Il 26 aprile 1920, gli astronomi Harlow Shapley dell'Osservatorio di Mount Wilson e Heber Curtis dell'Osservatorio di Lick tennero un dibattito alla Smithsonian Institution di Washington D.C.. Il tema riguardava la natura delle cosiddette "nebulose a spirale" e le dimensioni dell'Universo. Nel 1915, Shapley aveva misurato le dimensioni della Via Lattea, scoprendo che era molto più grande di quanto la maggior parte degli astronomi avesse immaginato. Egli sosteneva che la Via Lattea fosse l'intero universo e che le nebulose a spirale fossero oggetti più piccoli situati al suo interno. Curtis, invece, credeva che fossero galassie, ognuna delle dimensioni della Via Lattea, quindi molto grandi e lontane. Il dibattito non portò a una conclusione definitiva.
Qualche anno dopo, nel 1923, Edwin Hubble riuscì a chiarire la questione. Utilizzando il telescopio Hooker da 100 pollici e le lastre di vetro dell'Osservatorio di Mount Wilson, scoprì una stella variabile all'interno di M31 (una "nebulosa a spirale", allora nota come "Grande nebulosa di Andromeda"). Hubble, utilizzando tale stella come candela standard per misurare distanze, poté misurare la distanza di M31, dimostrando inequivocabilmente che si trattava di una galassia indipendente situata a notevole distanza dalla nostra.[9] Questa scoperta ampliò notevolmente la nostra comprensione delle dimensioni dell'universo. Se le numerose nebulose a spirale visibili erano anch'esse galassie, dovevano essere ancora più lontane, suggerendo che l'universo fosse enormemente vasto.
La Stella di Hubble, la prima variabile trovata in M31, è stata la stella che ha significativamente modificato la nostra percezione del cosmo.[10]
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