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comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Luino (Lüìn in dialetto varesotto), detta Luvino fino al 1889, è un comune italiano di 17.530 abitanti della provincia di Varese in Lombardia. La città, che si affaccia sulla sponda orientale del Lago Maggiore o Verbano, anche soprannominata "Costa Fiorita", è nota soprattutto per ospitare ogni mercoledì un noto mercato, che coinvolge tutto il centro della città ed è un'attrazione turistica.
Luino comune | |
---|---|
Veduta | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Varese |
Amministrazione | |
Sindaco | Enrico Bianchi (lista civica Proposta per Luino) dal 22-9-2020 |
Territorio | |
Coordinate | 46°00′N 8°45′E |
Altitudine | 202 m s.l.m. |
Superficie | 21,01 km² |
Abitanti | 14 190[1] (2024) |
Densità | 675,39 ab./km² |
Frazioni | Colmegna, Poppino, Longhirolo, Creva, Voldomino e Biviglione[2] |
Comuni confinanti | Agra, Cannero Riviera (VB), Cannobio (VB), Cremenaga, Dumenza, Germignaga, Maccagno con Pino e Veddasca, Tresa (CH-TI), Montegrino Valtravaglia |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 21016 |
Prefisso | 0332 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 012092 |
Cod. catastale | E734 |
Targa | VA |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 465 GG[4] |
Nome abitanti | Luinesi |
Patrono | san Pietro e san Paolo |
Giorno festivo | 29 giugno |
Cartografia | |
Posizione del comune di Luino nella provincia di Varese | |
Sito istituzionale | |
È un centro importante per il turismo e per l'economia dell'alto Varesotto. Confina a est con la Svizzera, tramite il valico di Fornasette.
Il territorio del comune è circa 220 metri sul livello del mare. Dista circa 23 km da Varese, capoluogo dell'omonima provincia a cui il comune appartiene.
Il clima di Luino, come quello di tutto il bacino nord del Lago Maggiore, è estremamente piovoso. Le precipitazioni medie annue si assestano tra i 1800 e i 2500 mm nel territorio comunale[5]. Tali valori di precipitazione sono circa il doppio di quelli registrati nella città di Milano e il triplo delle medie delle altre località della Pianura Padana. L'irraggiamento solare è uno dei più bassi d'Italia[6], con una media di appena 4736 MJ/m2.
Frazioni
Colmegna, Poppino, Longhirolo, Creva, Voldomino con Biviglione[2].
Località
Carnella, Villaggio Menotti, Cattel, Moncucco, Pianazzo, Motte, Poppino, Cucco, Trebedora, Brughiere, Valdo, Bonga, Gaggio.
Già antico borgo medievale di origine romana, (necropoli del III secolo sono state ritrovate dove ora si trova la stazione ferroviaria, che ebbe, in passato, grande importanza: prima della nascita dell'asse Como-Chiasso, era, infatti, passaggio obbligato per il San Gottardo). Luino è citata per la prima volta in documentazioni ufficiali risalenti al 1169 con il nome di Luvino, che deriverebbe dal nome proprio Luvinum e si mantenne sino a quando il regio decreto 27 gennaio 1889, N. 5932, rese ufficiale l'attuale denominazione[7].
Si tratta di una cittadina collocata a pochi chilometri dal confine svizzero, sui declivi prealpini che circondano il Lago Maggiore. Ernest Hemingway scrive in Addio alle armi:
«Vidi uno spacco cuneiforme tra le montagne sull'altra sponda e pensai che dovesse essere Luino»
Nel corso del Medioevo fu oggetto di contesa tra potenti famiglie milanesi e comasche, riuscendo, tuttavia, pur sempre a difendere la sua libertà ed autonomia comunale. Fu occupata nel 1512 dagli Svizzeri, ma fu poi riconquistata nuovamente dagli Sforza nel 1515. Carlo V nel 1541 le assegnò il diritto di mercato, in alternanza a quello di Maccagno che fino ad allora aveva goduto dell'esclusiva; la concessione venne confermata nel 1786 e vide Luino vincente su Laveno che aspirava ad ottenere la stessa prerogativa. Il mercato si tiene attualmente, e da molti anni, il mercoledì di ogni settimana. Nel 1821 fu eletto per la prima volta il Consiglio comunale.[8]
Nel 1848 i patrioti piemontesi sbarcarono qui per far insorgere la cittadina contro l'occupazione straniera e Garibaldi si scontrò alla Luina contro gli Austriaci. La città nel 1867, dedicò al generale nizzardo il suo primo monumento italiano, quando egli era, tra l'altro, ancora in vita.
Nel 1882 fu inaugurata la linea ferroviaria internazionale che allacciò Luino a Bellinzona, capitale del Canton Ticino. La locale stazione divenne quindi un punto di transito internazionale, specialmente per le merci che scendevano dalla Mitteleuropa, attraverso la galleria ferroviaria del San Gottardo, per dirigersi al porto di Genova. Il miglioramento dei collegamenti (pur se mai pienamente attuato a fronte dei moltissimi progetti formulati) promosse, nella seconda metà dell'Ottocento, una vivace e prolifica industrializzazione nel territorio del Luinese.
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 27 aprile 1970.[9]
«D'azzurro, al castello d'argento, su terrazzo di verde, merlato alla guelfa, sinistrato da un cigno pure d'argento, chiuso di nero, torricellato di due pezzi finestrati del campo: il tutto abbassato ad un capo d'oro, caricato di un'aquila di nero, coronata dello stesso. Ornamenti esteriori da Città.[10]»
«Due strisce, una di colore azzurro, l'altra di colore oro: quest'ultima all'asta.[10]»
A Luino è presente il sentiero naturalistico 3V.
Abitanti censiti[11]
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 1 039 persone.[12]
Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Luino è zona archeologica. Qua sono stati infatti rinvenuti reperti dell'età del Bronzo.
Prodotti tipici:
La vicinanza col confine italo-elvetico fa sì che Luino sia fortemente interessata dal frontalierato, cioè dalla presenza di lavoratori italiani che si recano giornalmente in Svizzera per lavoro.
Tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX Luino era una città fortemente industrializzata, soprattutto nel settore tessile, agevolato dalla grande disponibilità d'acqua. Molti furono gli imprenditori, sia italiani che svizzeri, a scegliere di fondare fabbriche e manifatture nel luinese.
Verso la fine del XX secolo l'industria entrò in crisi: le aree industriali sono state perlopiù dismesse e dal terzo millennio ha avuto inizio il loro processo di riqualificazione.
Il successo industriale fu altresì alla base della nascita, nel 1883, della Banca Popolare di Luino (divenuta Banca Popolare di Luino e di Varese nel 1941), che divenne uno degli istituti creditizi più potenti e ramificati della Lombardia nord-occidentale. "La Luino", com'era anche nota, nel 1996 venne rilevata da Banca Popolare Commercio e Industria e nel 2003 cessò di esistere come entità autonoma; l'insegna scomparve definitivamente nel 2007 per far spazio a UBI Banca.
Per quanto concerne il settore dei servizi pubblici e privati, Luino si configura quale punto di riferimento principale delle valli circostanti (stazione, banche, ospedale, comune, agenzia delle entrate etc.)
La collocazione lacustre rende Luino una popolare destinazione turistica, con flussi particolarmente forti dalla Svizzera e in generale dall'area linguistica tedesca. Data la limitata capienza delle strutture ricettive, il turismo è affidato essenzialmente al mercato spontaneo delle seconde case.
Le principali direttrici stradali di Luino sono la strada statale 394 del Verbano Orientale, la strada statale 344 dir Porto Ceresio-Luino e la strada provinciale 69 di Santa Caterina.
La stazione di Luino, posta sulla linea Novara–Pino, ha funzione di scalo di frontiera tra Italia e Svizzera: sul suo sedime avviene il cambio di tensione della linea aerea di contatto (dai 3 kV CC italiani ai 15 kV AC svizzeri) ed è dotata di uffici doganali. Vi operano collegamenti regionali svolti da Trenord nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Lombardia, nonché i treni suburbani internazionali eserciti da TILO su tratte italo-elvetiche.
Ricade nel territorio comunale anche la stazione di Colmegna, a servizio dell'omonima frazione.
In passato Luino rappresentò il capolinea nordoccidentale delle ferrovie a scartamento ridotto per Ponte Tresa e per Varese, che si attestavano alle stazioni di Luino Lago, posta nei pressi dell'imbarcadero, e di Luino Scalo.
L'Imbarcadero di Luino collega con battelli della società Navigazione Lago Maggiore molte località, anche della sponda piemontese del lago Maggiore. I collegamenti diretti sono più frequenti nel periodo marzo-ottobre, e portano alle località di Cannero Riviera, Cannobio, Locarno e Stresa.
La città possiede un sistema di autobus urbani, interurbani ed internazionali con la vicina Svizzera. I servizi di autobus di linea urbani e interurbani sono gestiti dalla società Autolinee Varesine S.r.l per conto del C.T.P.I. (Consorzio Trasporti Pubblici dell'Insubria)
Luino ha ottenuto il titolo di città nel 1969, previo decreto del Presidente della Repubblica. Dal 1928 al 1948 ha fatto parte del territorio del comune, a seguito delle ristrutturazioni territoriali comunali operate in periodo fascista anche Germignaga, come già in età napoleonica dal 1809 al 1815. Nel 1955 Luino ha assorbito la frazione di Colmegna (che nel Settecento costituiva il comune di Colmegna con Casneda) dal comune di Maccagno e nel 1928 i comuni autonomi di Brezzo di Bedero (che ha poi riacquisito la sua autonomia) e Voldomino (già annessa in età napoleonica). Per quanto concerne l'orientamento politico dell'amministrazione comunale, nella cosiddetta Prima Repubblica italiana Luino fu retta essenzialmente da giunte centriste[14], il cui ultimo esponente fu il liberale Pietro Astini, in carica tra il 1993 e il 1995 e decaduto a seguito delle dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali. La cosiddetta Seconda Repubblica, de facto apertasi con le elezioni del 1996, ha visto invece alternarsi in Municipio diverse liste civiche, più o meno tutte connotate da legami alquanto netti coi partiti politici: a un mandato con una giunta di centrosinistra fece seguito nel 2000 l'inizio dell'egemonia del centrodestra, coi sindaci Gianercole Mentasti e Andrea Pellicini rieletti per due mandati consecutivi ciascuno[15]. Il centrosinistra è poi riuscito a riconquistare il comune nel 2020, quando la lista civica di Enrico Bianchi ha superato i candidati dell'amministrazione uscente, risultati complessivamente maggioritari nel computo dei voti, ma penalizzati dall'essersi presentati (a seguito di lotte intestine[16]) divisi in due formazioni[17].
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
1993 | 1995 | Pietro Astini | PLI | Sindaco | [18] |
1995 | 1996 | Commissario prefettizio | |||
1996 | 2000 | Pietro Tosi | Liste civiche di centrosinistra | Sindaco | |
2000 | 2010 | Gianercole Mentasti | Lista civica di centrodestra | Sindaco | |
2010 | 2020 | Andrea Pellicini | Lista civica di centrodestra | Sindaco | |
2020 | Enrico Bianchi | Lista civica di centrosinistra | Sindaco |
Il comune è sede della Comunità montana Valli del Verbano (precedentemente lo fu della Comunità montana Valli del Luinese) e fa parte della Comunità di lavoro Regio Insubrica, ente di cooperazione transfrontaliera che federa alcune province di Lombardia e Piemonte e il Canton Ticino svizzero[20].
La Pallacanestro Virtus Luino rappresenta cestisticamente la città, partecipando al campionato regionale di Serie C Silver.
Ha sede nel comune la società di calcio del Luino, che ha disputato alcune stagioni di terza serie.
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