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attrice teatrale e attrice cinematografica russa Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Lucy D'Albert pseudonimo di Elena Lucy Johnson, a volte italianizzato in Lucia D'Alberti (Mosca, 30 settembre 1914 – Roma, 6 maggio 1984[1]) è stata una soubrette, ballerina e attrice russa naturalizzata italiana.
Figlia del ballerino inglese Albert Johnson e dell'attrice e cantante russa Lydia Johnson, nel 1917 si trasferisce con la famiglia prima in Turchia e dopo in Francia[1], dove lavora come ballerina negli spettacoli dei genitori, sino alla fine degli anni venti, quando arriva in Italia, subito scritturata per gli spettacoli di varietà dove oltre che ballare canta e recita[1].
Viene notata dai fratelli De Filippo che la scritturano per i loro spettacoli, recita anche in parti drammatiche in sceneggiate napoletane. e debutta nel teatro di Rivista di qualità con Michele Galdieri Marionette che sanzioni e Disse una volta un biglietto da mille.
Prima attrice con Nino Taranto nello spettacolo Son tornate a fiorire le rose[1], successivamente lavora con Odoardo Spadaro[1], diventando una delle più richieste soubrette del periodo.
Alla fine degli anni trenta, deve cambiare il nome in quello italianizzato di Lucia D'Alberti, ancora con Nino Taranto, poi nel 1942 insieme a Totò nello spettacolo di rivista L'Orlando curioso, con un grande successo di pubblico, nel 1944 ancora con Totò e Anna Magnani, sino alla Compagnia Totò - D'Albert, curata da Remigio Paone. La rivista Giove in doppiopetto, successivamente diventata anche un film, fu occasione di un suo trionfo personale da parte del pubblico[2].
Sposò il popolare calciatore Attila Sallustro[3].
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