politico e militare dell'antica Roma Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Lucio Genucio Aventinense (in latino Lucius Genucius Aventinensis; ... – 362 a.C.) è stato un politico e militare romano.
Nel 365 a.C. fu eletto console con il collega Quinto Servilio Ahala.[1]
Il consolato, tranquillo dal punto di vista militare, fu segnato da una grave pestilenza che imperversò a Roma, causa della morte di Marco Furio Camillo.
«Le fonti riferiscono che morirono un censore, un edile curule e tre tribuni della plebe, e che il numero delle vittime nel resto della popolazione fu analogamente elevato.»
Nel 362 a.C. fu eletto console plebeo con il collega Quinto Servilio Ahala.[2]
Genucio, primo console plebeo cui fosse state affidata una campagna militare, morì durante un'imboscata tesa dagli Ernici ai romani.[3]
A quest'anno Livio fa risalire l'episodio leggendario di Marco Curzio, che si sacrificò, gettandosi in una voragine che si era aperta nel Foro Romano.
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