Lisimachia
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Lisimachia (in greco antico: Λυσιμάχεια?, Lysimácheia) era un'antica città situata all'estremità nord-occidentale del Chersoneso tracico, nell'attuale provincia turca di Çanakkale, in prossimità del golfo di Saros.[2]
Lisimachia | |
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Nome originale | Λυσιμάχεια, Lysimácheia |
Cronologia | |
Fondazione | 309 a.C., con Lisimaco |
Fine | 198 a.C. |
Causa | distruzione da parte dei traci |
Rifondazione | 196 a.C., con Antioco III |
Territorio e popolazione | |
Lingua | greco antico, latino |
Localizzazione | |
Stato attuale | Turchia |
Località | Ortaköy, provincia di Çanakkale[1] |
Coordinate | 40°34′48″N 26°52′48″E |
Cartografia | |
Storia
Riepilogo
Prospettiva
Età ellenistica
Lisimachia fu fondata nel 309 a.C. da Lisimaco, a quel tempo satrapo di Tracia, il quale distrusse le città di Cardia e Pactye per far spazio al nuovo insediamento;[3] la città diventò un importante baluardo contro le invasioni di galli e traci, ma, già nel 287 a.C. fu devastata a seguito di un terremoto.[4] Fu ricostruita e alla morte di Lisimaco nel 281 a.C., il suo corpo fu seppellito in un tempio a lui dedicato, il Lysimacheion;[5] la città fu quindi prima occupata da Tolomeo Cerauno, il quale vi si fece incoronare, e poi da Tolomeo II Filadelfo.[6] La città passò infine sotto il controllo dell'impero seleucide e nel 277 a.C. fu teatro di un'importante battaglia tra Antigono II Gonata e un'orda gallica; diventò inoltre un membro esterno della lega etolica.[7] Nel 202 a.C. fu conquistata da Filippo V di Macedonia e nel 198 a.C. fu devastata da un'invasione di traci;[8] nel 196 a.C. fu ricostruita da Antioco III il Grande, il quale però lasciò che l'Europa, e quindi anche tutto il Chersoneso, fosse conquistata dai Romani nel 190 a.C.[9]
Età romana
In età romana la città entrò in un periodo di forte decadenza, tanto che alla fine del I secolo Plinio il Vecchio la descrive come praticamente deserta.[10] Viene citata per l'ultima volta nel IV secolo con il suo nome da Ammiano Marcellino.[11]
Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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