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Il Liber antiquitatum Biblicarum è un antico manuale di storia biblica da Adamo a Saul, attribuito pseudoepigraficamente a Filone d'Alessandria (I secolo d.C.). L'opera sarebbe stata redatta in lingua ebraica da un ebreo di cultura farisaica vivente in Palestina[1] indicato come Pseudo-Filone; fu poi tradotta in lingua greca mentre nel XVI secolo ne fu pubblicata la versione in latino, l'unica che ci è pervenuta[2].
Sulla data di composizione non c'è accordo tra gli studiosi. Secondo alcuni, fra cui il professor Daniel J. Harrington, l'opera fu scritta prima del 70 d.C.[3][4], mentre altri studiosi, tra cui il professor Howard Jacobson, ritengono l'opera un prodotto della seconda metà del II secolo d.C., da collocarsi, probabilmente, durante il regno dell'imperatore Adriano[5].
Una delle edizioni moderne è stata curata da Guido Kisch: Pseudo-Philo's Liber Antiquitatum Biblicarum, Notre Dame, Indiana, 1949.
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