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comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Lemie (Lemie in piemontese, Leimia in francoprovenzale) è un comune italiano di 157 abitanti della città metropolitana di Torino in Piemonte.
Lemie comune | |
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Il paese visto dalla cima Montù | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Provincia | Città metropolitana di Torino |
Amministrazione | |
Sindaco | Daniele Gabriele (lista civica Insieme per Lemie) dal 4-10-2021 |
Territorio | |
Coordinate | 45°13′41.52″N 7°17′31.36″E |
Altitudine | 960[1] m s.l.m. |
Superficie | 45,68 km² |
Abitanti | 157[2] (31-12-2023) |
Densità | 3,44 ab./km² |
Frazioni | Chiampetto, Chiandusseglio, Chiot, Forno, Pian Saletta, Saletta, Villa di Lemie, Villaretti |
Comuni confinanti | Ala di Stura, Balme, Condove, Mezzenile, Usseglio, Viù |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 10070 |
Prefisso | 0123 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 001131 |
Cod. catastale | E520 |
Targa | TO |
Cl. sismica | zona 3s (sismicità bassa)[3] |
Cl. climatica | zona F, 3 789 GG[4] |
Nome abitanti | lemiesi |
Patrono | san Michele |
Cartografia | |
Localizzazione del comune di Lemie nella città metropolitana di Torino. | |
Sito istituzionale | |
Lemie si trova nelle Valli di Lanzo (più precisamente tra la Valle di Viù e la Vallorsera), sulla sinistra idrografica del torrente Stura di Viù, a nord-ovest del capoluogo piemontese.
Il nome del paese deriverebbe, secondo alcuni, dal latino lemiae ("streghe") oppure, secondo altri studiosi, dal termine limina ("confine").[5]
Lemie fu un feudo dell'arcidiocesi di Torino fino all'XI secolo e divenne in seguito parte dei domini dei Visconti di Baratonia. Nel territorio comunale a partire dal XIV secolo vennero aperte alcune miniere di ferro e rame; i minerali contenenti i metalli venivano fatti fondere in frazione Forno. L'attività metallurgica attirò in zona l'immigrazione di manodopera specializzata proveniente dal Bergamasco e dalla Valsesia. Nell'agosto 1465 un'alluvione devastò completamente il paese, ricostruito con fatica negli anni successivi. [6]
Il comune era privo di emblemi e solo di recente, con D.P.R. del 12 settembre 2005,[7] è stato autorizzato ad utilizzare lo scudo di un'antica e nobile famiglia che viveva nel territorio comunale con la seguente descrizione araldica:
Il gonfalone è un drappo partito di giallo e di rosso.
All'interno del territorio comunale è possibile praticare numerosi sport estivi all'aperto, grazie ad un'area sportiva comunale:
Inoltre, si snodano, sul territorio comunale, diversi sentieri per Mountain Bike ed escursioni.
Nel corso degli ultimo 150 anni il paese si è spopolato in modo considerevole, raggiungendo un dodicesimo dei suoi abitanti originari.
Abitanti censiti[10]
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
2005 | 2010 | Giuseppe Davy | lista civica | sindaco | |
2010 | 2015 | Giacomo Lisa | lista civica | sindaco | |
2016 | 2021 | Giacomo Lisa | lista civica | sindaco | |
2021 | in carica | Daniele Gabriele | lista civica | sindaco |
Il comune fa parte dell'Unione dei Comuni montani delle Alpi Graie assieme ai comuni di Viù, Usseglio (posti in Val di Viù), Groscavallo (in Val Grande di Lanzo), Ceres, Rubiana (in Val di Susa); in tal modo risultano ora separati dagli altri comuni delle Valli di Lanzo che, fino al 2014, costituivano la dissolta Comunità montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone.
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