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La Lamborghini 400GT Monza (altrimenti conosciuta come Monza 400) è una berlinetta biposto one-off realizzata dalla carrozzeria Neri e Bonacini di Modena su commissione di un anonimo collezionista nordamericano e presentata al salone di Barcellona del 1966.
Lamborghini 400 GT Monza | |
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Descrizione generale | |
Costruttore | Lamborghini |
Tipo principale | one-off |
Produzione | nel 1966 |
Esemplari prodotti | 1 |
Altre caratteristiche | |
Dimensioni e massa | |
Lunghezza | 4640 mm |
Larghezza | 1730 mm |
Altezza | 1220 mm |
Passo | 2550 mm |
Massa | 1290 kg |
Altro | |
Stile | Neri e Bonacini |
Stessa famiglia | Lamborghini 400 GT |
Auto simili | Ferrari 250 GTO Aston Martin DB4 GT Zagato Bizzarrini 5300GT |
L'auto fu commissionata all'atelier modenese nell'autunno del 1965 e, nelle intenzioni del cliente, avrebbe dovuto essere omologata sia per l'uso stradale quanto per l'iscrizione alla 24 ore di Le Mans. Tuttavia, le sopraggiunte modifiche regolamentari della gara durante la costruzione ne resero impossibile l'omologazione. L'auto venne quindi completata con le solo specifiche stradali, presentata al salone e consegnata al committente il quale però, presumibilmente deluso dalla mancata possibilità di gareggiarvi, la rivendette nel 1970 ad un altro facoltoso collezionista spagnolo, anch'egli pilota dilettante. La vettura non corse mai e, dopo uno scarso utilizzo stradale, venne conservata in una rimessa per oltre 20 anni facendone perdere le tracce, cosa che alimentò leggende e miti su un'auto della quale esistevano pochissime notizie e solo qualche fotografia risalente alla presentazione. Solo dopo la sua morte, nel 1996, l'auto, in ottimo stato, venne esibita dagli eredi ad una casa d'aste per la valutazione. Fu allora che venne ufficialmente censita e verificata dalla Lamborghini. L'auto venne sottoposta ad un restauro conservativo ed esposta presso il museo ufficiale della casa[1] a Sant'Agata Bolognese. Il 5 dicembre 2005, infine, venne battuta all'asta da Brooks (oggi Bonhams) per 177.500 sterline[2] (oltre 223.000 Euro al cambio di allora) a favore del collezionista inglese Martin Kent[3].
La vettura fu realizzata sulla base di una 400GT di serie, la cui carrozzeria venne completamente rimossa e ricostruita da zero in alluminio. Ricalcando lo stile in voga all'epoca per le auto da competizione/turismo, era una fastback con cofano lungo e piatto, frontale e parabrezza molto spioventi, coda tronca, sfoghi dell'aria dietro i passaruota anteriori e retrovisore carenato. La caratteristica stilistica più originale era il grande arco in rilievo che avvolgeva tutto il padiglione dietro i finestrini laterali. Nonostante fossero originariamente previste notevoli modifiche meccaniche, l'auto conserva motore e telaio quasi inalterati rispetto al modello da cui deriva. Il primo è un V12 a 60° standard del 1965/66 montato in posizione anteriore longitudinale, 3.929 cc di cilindrata, in grado di erogare 320 CV a 6500 giri/min e 407 Nm a 5500 giri/min. Il cambio è un Lamborghini a 5 marce. Il telaio è il 400 GT numero 01030.
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