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La voce del vortice (Voice of the Whirlwind) è un romanzo cyberpunk dello scrittore statunitense Walter Jon Williams pubblicato nel 1987.
La voce del vortice | |
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Titolo originale | Voice of the Whirlwind |
Autore | Walter Jon Williams |
1ª ed. originale | 1987 |
1ª ed. italiana | 2000 |
Genere | romanzo |
Sottogenere | fantascienza, cyberpunk[1] |
Lingua originale | inglese |
Ambientazione | sistema solare, futuro |
Protagonisti | Steward |
Serie | Hardwired |
Preceduto da | Solip:System |
Il romanzo è stato pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1987[2] e pubblicata in lingua italiana nel 2000.[3]
L'opera fa parte della serie Hardwired composta da:[4]
Nel futuro l'umanità ha conquistato lo spazio e ha creato habitat artificiali nelle stazioni spaziali diffuse in tutto il sistema solare e su pianeti interstellari. Le nazioni hanno perso le loro caratteristiche e al loro posto si sono imposte le "policorporazioni", potentissime multinazionali che si fronteggiano e si combattono per conquistarsi maggiore potere commerciale. Steward, "Stu", è un ex soldato di una disciolta policorporazione, la "Luce Coerente" che nei ranghi del corpo d'elite dei "Falchi di Ghiaccio" ha combattuto le sanguinose "Guerre degli Oggetti". Durante il conflitto le maggiori policorporazioni si sono fronteggiate con ogni mezzo per acquisire il controllo di un planetoide, Sheol, nelle cui gallerie erano state rinvenute vestigia e apparecchiature aliene, appartenute alla civiltà dei "Potenti". La guerra ha sconvolto l'assetto economico delle policorporazioni che hanno creato alleanze, ordito tradimenti e fusioni, per finire poi per annientarsi a vicenda. Chi ne ha pagato maggiormente il prezzo sono stati i combattenti i cui pochi sopravvissuti sono stati contaminati dalle armi biologiche sperimentali impiegate nel conflitto. I Potenti, ritornati su Sheol, hanno trovato l'habitat sconvolto e non hanno potuto fare altro che portare in salvo i superstiti.[3]
Stu è un clone, un cosiddetto "Beta", il cui originale "Alfa", già sopravvissuto all'ecatombe di Sheol, è morto successivamente in circostanze misteriose sull'habitat di Vega. Il processo di clonazione ha creato una perfetta copia di Stu a partire da un campione di tessuto umano; la duplicazione prevedeva il backup di tutti i ricordi dell'Alfa nel clone Beta, tuttavia nella memoria del nuovo Steward c'è un buco relativo agli ultimi mesi. Con difficoltà l'uomo tenta di scoprire cosa è successo al suo originale e scoprirà macchinazioni ordite da policorporazioni alleate con i Potenti che, ben lontano dall'essere una razza perfetta, si riveleranno possedere gli stessi difetti degli umani e la stessa sete di potere.[3]
La ricerca di Stu muove dai pochi indizi lasciati dal suo Alfa in un filmato speditogli e lo porta prima ad allacciare i contatti con un suo ex commilitone, Griffith, a riciclarsi nel contrabbando di droga prima e di informazioni riservate poi, a imbarcarsi su di un'astronave per raggiungere Vesta alla ricerca di ulteriori informazioni sul suo Alfa. Scoprirà le macchinazioni che hanno visto il suo mentore, il colonnello de Prey, addestratore dei Falchi di Ghiaccio, macchiarsi di tradimento, colpevole di aver abbandonato il corpo di spedizione di Steward su Sheol a morte certa. I Falchi di Ghiaccio non erano altro che moneta di scambio per macchinazioni politiche e commerciali tra i Potenti e le policorporazioni.[3]
La vendetta diventa il fine ultimo di Stu che, guidato dal karma vuole raddrizzare i torti subiti dal suo Alfa e dai compagni d'armi.[6]
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