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fiaba di Hans Christian Andersen Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La regina delle nevi (Sneedronningen), anche nota come La regina della neve, è una fiaba dello scrittore danese Hans Christian Andersen, pubblicata nel 1844. È una delle fiabe più lunghe di Andersen, e fra quelle più apprezzate. Il suo sottotitolo è una fiaba in sette storie, poiché è divisa in sette sezioni, ognuna delle quali descrive una vicenda compiuta. È anche il nome dell'antagonista della fiaba.
La regina delle nevi | |
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Titolo originale | Sneedronningen |
Altri titoli | La regina della neve |
Illustrazione di Rudolf Koivu | |
Autore | Hans Christian Andersen |
1ª ed. originale | 1844 |
Genere | fiaba |
Lingua originale | danese |
Serie | Nye Eventyr. Første Bind. Anden Samling. 1845 |
In questa prima sezione viene narrato l'antefatto: si racconta come un troll malvagio (in alcune traduzioni il diavolo) abbia creato uno specchio capace di fare sparire tutto ciò che di bello si specchia in esso, e di accentuare e di deformare tutto il cattivo. In seguito, lo specchio si rompe in mille frammenti che vengono dispersi per il mondo, entrando negli occhi e nei cuori degli uomini corrompendo le loro anime[1].
Si presentano i protagonisti, il bambino Kay e la bambina Gerda. Kay e Gerda sono vicini di casa, e le loro finestre, all'ultimo piano di alti palazzi, sono unite da un piccolo giardino pensile, ricolmo di rose. Un giorno, mentre i bambini sono nel giardinetto, un frammento dello specchio malvagio entra nell'occhio di Kay. Da quel momento Kay diviene cattivo e acido con tutti, persino con Gerda. Un giorno, mentre Kay gioca con lo slittino nella piazza del paese, si attacca alla slitta della regina delle nevi e viene trascinato via, senza riuscire a staccarsi. La regina delle nevi lo incanta con un bacio, facendogli perdere la memoria e impedendogli di avvertire il freddo.
Nella terza parte Gerda, disperata per la scomparsa di Kay, decide di andare a cercarlo. Sale su una barchetta e chiede al fiume, in cambio delle sue scarpette rosse, di portarla da Kay. La barca si arena nei pressi di una casetta in mezzo a un giardino di fiori, dove vive una vecchia maga. La maga incanta Gerda facendole dimenticare Kay e fa scomparire tutte le rose del giardino sottoterra, affinché queste non le ricordino il suo amico perduto. Ciononostante, dopo qualche tempo Gerda vede una rosa dipinta, si ricorda di Kay e, dopo avere interrogato invano tutti i fiori del giardino, riparte alla sua ricerca. Nel frattempo è arrivato l'autunno.
Nella quarta storia Gerda incontra una cornacchia, che le racconta di come un ragazzo sconosciuto abbia da poco sposato la principessa del paese. Nella sua descrizione Gerda crede di riconoscere Kay e, con l'aiuto della cornacchia, entra nella reggia e nella stanza della principessa e del suo sposo. Però questi non è Kay, sebbene gli somigli. Commossi dalla sua storia, i principi regalano a Gerda una carrozza con la quale proseguire la ricerca.
In questa sezione Gerda viene assalita dai briganti, a causa della carrozza e dei ricchi vestiti che le sono stati donati. I briganti vogliono ucciderla, ma vengono fermati dalla figlia del capo, che desidera che Gerda diventi la sua compagna di giochi. La figlia del brigante tiene prigionieri due colombi selvatici e una renna, i quali, dopo avere ascoltato la storia di Gerda, le dicono di avere visto Kay in Lapponia, nel palazzo della regina delle nevi. La figlia del brigante lascia liberi Gerda e gli animali, che partono per la Lapponia.
Gerda trova ospitalità in Lapponia presso una povera donna. La donna di Lapponia le affida un messaggio - scritto su un pesce - per la donna di Finlandia, che potrà aiutarla. La donna di Finlandia, una maga, spiega a Gerda dove sia il palazzo della regina delle nevi, e le spiega che non avrà bisogno di altri poteri per sconfiggere la regina oltre quelli che ha già.
Nella settima storia viene raccontato innanzitutto come Kay sia stato soggiogato dalla regina delle nevi e costretto a comporre all'infinito parole con alcuni frammenti di ghiaccio. Solo se riuscirà a comporre la parola "eternità" potrà arrivare a essere padrone della propria vita. Mentre Gerda sta arrivando al palazzo, la regina lo lascia solo. Gerda trova Kay, lo abbraccia e con le lacrime scioglie il ghiaccio nel cuore di Kay. Kay la riconosce e si mette a piangere, facendo così uscire dall'occhio il frammento di specchio. Mentre Kay e Gerda festeggiano e danzano, le vibrazioni dei loro passi fanno muovere i frammenti di ghiaccio sul pavimento, che compongono spontaneamente la parola "eternità", liberando Kay.
I due intraprendono il lungo viaggio verso casa, durante il quale incontrano molti dei personaggi conosciuti da Gerda nel suo viaggio, tra cui la renna, la donna di Finlandia, la donna di Lapponia e la figlia del brigante, che li informa della morte della cornacchia. Giunti a casa, i due si rendono finalmente conto di essere cresciuti, mentre la nonna si crogiola al sole e legge un passo della Bibbia: "In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli".
Nel 1840 Andersen incontrò la soprano svedese Jenny Lind, della quale si infatuò, ma ella non ricambiò il suo interesse, anche se i due divennero amici. Secondo Carole Rosen, Andersen modellò la figura della regina dal cuore di ghiaccio su Lind, dopo che quest'ultima lo aveva rifiutato come corteggiatore.[2]
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