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film del 1957 diretto da Samuel Fuller Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La porta della Cina (China Gate) è un film del 1957 diretto da Samuel Fuller.
La porta della Cina | |
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Angie Dickinson | |
Titolo originale | China Gate |
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1957 |
Durata | 97 min |
Dati tecnici | B/N rapporto: 2,35:1 |
Genere | guerra, drammatico |
Regia | Samuel Fuller |
Sceneggiatura | Samuel Fuller |
Produttore | Samuel Fuller |
Casa di produzione | Globe Enterprises |
Fotografia | Joseph F. Biroc |
Montaggio | Gene Fowler Jr., Doane Harrison |
Effetti speciali | Norman Breedlove |
Musiche | Max Steiner, Victor Young, Howard Jackson |
Scenografia | John B. Mansbridge (art director) Glen Daniels (set decorator) |
Costumi | Beau Vanden Ecker, Henry West |
Trucco | Don L. Cash |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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È un film di guerra statunitense con Gene Barry, Angie Dickinson e Nat King Cole. È ambientato nel 1954, durante la guerra d'Indocina.
Nel Vietnam ancora colonia francese, la mezzosangue euroasiatica Lucky Legs sposa un americano sergente della Legione straniera. Nasce un figlio dai caratteri somatici orientali che non è ben accetto dal marito, il quale la lascia per partecipare alla Guerra di Corea. Alcuni anni dopo, durante la guerra d'Indocina, grazie alle sue conoscenze del territorio, i francesi la coinvolgono in una missione di sabotaggio: dovrà guidare una pattuglia di Legionari alla ricerca di alcuni depositi del nemico Viet Minh. Tra i legionari della pattuglia c'è anche il suo ex-marito. Dopo varie vicissitudini e scontri con il nemico, individuano un arsenale. Lucky si sacrificherà facendo detonare manualmente l'esplosivo. Il suo sacrificio non sarà vano: il sergente Brock riprenderà suo figlio e lo farà crescere in America.
Il film fu diretto, sceneggiato e prodotto da Samuel Fuller per la Globe Enterprises[1] e girato nei pressi delle Bronson Caves (Bronson Canyon), Los Angeles, in California.[2] Il titolo di lavorazione fu Gates of China.[3]
Il film fu distribuito con il titolo China Gate negli Stati Uniti dal 22 maggio 1957 (première a New York)[4] al cinema dalla Twentieth Century Fox.[1]
Altre distribuzioni:
Secondo il Morandini sono vari i temi su cui poggia il film, oltre a quello della guerra: il matrimonio misto, la solidarietà tra commilitoni, la "fratellanza dei reietti", la "guerra come mestiere". Il film assume anche tratti propagandistici come l'anticomunismo e si rivela il primo vero lungometraggio cinematografico sulla guerra d'Indocina, una storia in cui i personaggi intrecciano le loro motivazioni personali con il fine principale del conflitto e solo alla fine "il privato e il pubblico si confondono".[5]
Secondo Leonard Maltin ad essere veramente interessanti sono le trame secondarie che fanno da contorno ad una "vivace storia d'azione".[6]
La tagline è: "An American dynamiter love-locked in war-locked China!".[7]
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