Timeline
Chat
Prospettiva
La leggenda del santo bevitore (film)
film del 1988 diretto da Ermanno Olmi Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Remove ads
La leggenda del santo bevitore è un film del 1988 diretto da Ermanno Olmi.
Remove ads
La pellicola, adattamento cinematografico del racconto omonimo di Joseph Roth, ha vinto il Leone d'Oro alla 45ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.
Remove ads
Trama
Sotto i ponti della Senna uno sconosciuto benefattore dona ad Andreas Kartack, ex minatore senzatetto, 200 franchi; Andreas, che tiene al proprio onore, vuole sdebitarsi: il distinto signore chiede allora che il "prestito" venga restituito a santa Teresa di Lisieux, cui egli è devoto, indicando una chiesa in cui si trova la sua statua.
Grazie all'insperato prestito, Andreas rinasce. Tra un bicchiere e l'altro incontra una serie di personaggi che interferiscono con la sua determinazione a restituire i 200 franchi alla santa. Nelle due settimane e mezzo successive, Andreas incontra nuovamente Karoline, una donna per cui aveva involontariamente ucciso ed era stato in prigione; ritrova un vecchio compagno di scuola, Kanjak, divenuto un pugile famoso; e si gode un'avventura amorosa con Gabby, una ballerina di varietà.
Ma il rimorso dei 200 franchi è pungente. Nella mattina della terza domenica, Andreas si avvia infine a pagare il suo debito ma, ancora una volta ubriaco, viene colto da un malore e muore poco dopo aver scambiato una bambina per la santa ed averle offerto i duecento franchi.
Remove ads
Curiosità
- Il personaggio di Kanjak, il vecchio compagno di scuola del protagonista Andreas, nella pellicola viene presentato come un famoso pugile, a differenza del racconto di Roth, nel quale è invece un famoso calciatore.
- Per la parte principale fu contattato Robert De Niro, che però non si dimostrò convinto del progetto[1].
- Il bistrot in cui Andreas incontra il sarto che gli offrirà un lavoro è lo stesso dove avviene l'incontro tra Shosanna e Friedrich in Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino.
Remove ads
Riconoscimenti
- 1988 - Mostra del cinema di Venezia
- 1989 - David di Donatello
- Miglior film a Ermanno Olmi, Mario Cecchi Gori, Vittorio Cecchi Gori, Roberto Cicutti e Vincenzo De Leo
- Miglior regia a Ermanno Olmi
- Migliore fotografia a Dante Spinotti
- Miglior montaggio a Paolo Cottignola, Ermanno Olmi e Fabio Olmi
- Nomination Migliore sceneggiatura a Ermanno Olmi e Tullio Kezich
- 1989 - Nastro d'argento
- 1989 - Ciak d'oro
- Miglior film a Ermanno Olmi, Mario Cecchi Gori, Vittorio Cecchi Gori, Roberto Cicutti e Vincenzo De Leo[2]
- Miglior regia a Ermanno Olmi[2]
- Migliore fotografia a Dante Spinotti[2]
Note
Collegamenti esterni
Wikiwand - on
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Remove ads