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racconto di Anton Čechov Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La corsia n. 6 è un racconto di Anton Čechov del 1892.
La corsia n. 6 | |
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Titolo originale | Палата № 6 |
Autore | Anton Pavlovič Čechov |
1ª ed. originale | 1892 |
Genere | racconto |
Lingua originale | russo |
Fu inizialmente pubblicato sulla rivista «Русская мысль» (Pensiero russo), numero 11, nel novembre 1892[1]. Conobbe un successo considerevole[2]. Un corrispondente di Cechov gli scrisse nel marzo del 1893 : "La vostra Corsia n. 6 è in tutte le vetrine, in quelle dei grandi editori come in quelle delle piccole librerie. Va a ruba."[3].
Andrej Efimjc è medico di un ospedale di provincia, dove nel reparto n.6 sono rinchiusi cinque malati, sorvegliati e picchiati dal guardiano. Ivan Dmitric soffre di mania di persecuzione, si distingue dagli altri per nobili origini ed è un filosofo: con lui il medico dialoga frequentemente fino a immedesimarsi nel suo interlocutore.
Nella narrazione si può scorgere una denuncia sociale del sistema sanitario russo per quanto riguarda i cosiddetti malati di mente. La consolazione, nel racconto, in realtà è soltanto un alibi per l'inerzia dei responsabili. Il medico filosofo scopre, sulla sua pelle, che il dolore di tale condizione, in mancanza di veri e giusti interventi concreti, non può essere superato che nella morte.
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