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film del 1951 diretto da Douglas Sirk Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La campana del convento (Thunder on the Hill) è un film del 1951 diretto da Douglas Sirk.
La campana del convento | |
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Ann Blyth e Claudette Colbert in una scena | |
Titolo originale | Thunder on the Hill |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1951 |
Durata | 84 minuti |
Dati tecnici | B/N |
Genere | drammatico, giallo |
Regia | Douglas Sirk |
Soggetto | Charlotte Hastings (pièce teatrale Bonaventure) |
Sceneggiatura | Oscar Saul, Andrew Solt |
Produttore | Michael Kraike |
Casa di produzione | Universal International Pictures |
Distribuzione in italiano | Universal |
Fotografia | William H. Daniels |
Montaggio | Ted J. Kent |
Musiche | Hans J. Salter |
Scenografia | Bernard Herzbrun, Nathan Juran, Russell A. Gausman, John P. Austin |
Costumi | Bill Thomas |
Trucco | Bud Westmore |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Inghilterra occidentale. La regione di Fen, affacciata sul Mare del Nord nella contea di Norfolk, viene colpita da una violenta alluvione che costringe gli abitanti a cercare rifugio in un convento di suore in cima a una collina. Fra le tante persone che si rifugiano nel convento c'è anche Valeria Carns, condannata a morte per l'omicidio del fratello che, scortata da due poliziotti durante il viaggio dal penitenziario al patibolo, è stata costretta a deviare il percorso. La donna si proclama innocente ma a crederle è solo suor Mary Bonaventure (suor Maria), che ha da poco preso i voti e cerca in qualche modo di entrare in confidenza con la ragazza per alleviarne la sofferenza. Suor Maria si appassiona tanto al caso, da rintracciare il fidanzato di Valeria e a farlo arrivare in convento. Non contenta di questo, dà inizio a una indagine personale cercando indizi che possano provare l'innocenza della condannata, anche quando la madre superiora le ingiunge di non intervenire nella faccenda. Aiutata da Willie, un povero ritardato mentale, riesce a scoprire che il vero colpevole è il dottor Jeffreys, direttore dell'ospedale di Fen, la cui moglie aveva una relazione con la vittima. Suor Maria con coraggio affronta direttamente il medico che, vistosi scoperto, la trascina in cima al campanile del villaggio e tenta di farla precipitare dall'alto. La suora si aggrappa provvidenzialmente alla campana, che comincia a suonare e richiama l'attenzione degli abitanti. Il fidanzato di Valerie corre sul campanile e mette in salvo la suora, mentre il colpevole viene assicurato alla giustizia e Valeria può finalmente uscire dall'incubo.[1]
Il progetto prende origine da un lavoro teatrale di Charlotte Hastings intitolato Bonaventure, che doveva essere realizzato da Robert Siodmak con attori del calibro di Joan Fontaine e Burt Lancaster. Il regista Douglas Sirk, appena tornato negli Stati Uniti dopo una breve pausa in Germania, sottoscrive un contratto di sette anni con la Universal, a patto di ottenere un maggior rispetto dell'autonomia dell'autore e di poter realizzare almeno un film di serie A, ed eredita questo copione potenziandone l'origine teatrale e le atmosfere claustrofobiche, grazie anche alla fotografia di William Daniels, reso celebre dai film girati con Greta Garbo. Il film è il primo dei quattro film che Sirk gira nel 1951, appena prima della scoperta di uno dei suoi attori preferiti, Rock Hudson.[2]
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