La Voce della Patria

Settimanale italiano pubblicato in Germania Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

La Voce della Patria è stato un settimanale in lingua italiana pubblicato a Berlino nel 1943-1944.[1][2] Era un organo dei fascisti repubblicani all'estero e d'oltremare, pubblicato dall'ambasciata della Repubblica Sociale Italiana (RSI) a Berlino per essere distribuito nei campi degli Internati Militari Italiani (IMI) in Germania dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 tra il Regno d'Italia e le potenze alleate.[2][3][4]

Fatti in breve Stato, Lingua ...
La Voce della Patria
Stato Germania
Linguaitaliano
Periodicitàsettimanale
Genererivista
Fondazione3 ottobre 1943
Chiusura18 settembre 1944
SedeBerlino
EditoreUllstein Verlag
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Storia

Riepilogo
Prospettiva

Il giornalista Guido Tonella, che era stato corrispondente de La Stampa, era il direttore del giornale.[5][6] La redazione de La Voce della Patria si trovava in Victoriastrasse 10.[6] Era stampata dalla Deutscher Verlag.[7]

Il primo numero de La Voce della Patria fu pubblicato il 3 ottobre 1943.[1] Nel 1943 furono pubblicati 13 numeri del giornale, mentre nel 1944 ne furono pubblicati 37.[5] I numeri del giornale erano alti 46 cm.[7]

La Voce della Patria era l'unico canale di comunicazione tra il mondo esterno e gli IMI.[2] La Voce della Patria cercava di mobilitare il sostegno alla RSI tra gli internati italiani, sostenendo che le azioni tedesche nei confronti dei soldati italiani erano giustificate.[2] Sosteneva che Pietro Badoglio aveva tradito l'Italia e che i soldati italiani dovevano rimanere fedeli ai loro alleati tedeschi.[2] Soprattutto nel periodo ottobre-dicembre 1943, il giornale riportò numerosi appelli all'arruolamento per sostenere la Germania, sia attraverso l'adesione alle forze armate della RSI sia attraverso l'arruolamento in unità di lavoro.[2] Il discorso della pubblicazione invocava sia argomenti morali a favore del fascismo sia indicazioni sul fatto che l'arruolamento avrebbe potuto portare a un miglioramento delle razioni alimentari o delle condizioni materiali.[2]

Nei campi venivano distribuite circa 40.000-50.000 copie de La Voce della Patria.[8] Secondo le testimonianze di ex detenuti del campo, il giornale veniva spesso usato come carta igienica.[9]

L'ultimo numero de La Voce della Patria fu pubblicato il 18 settembre 1944.[7] Nell'ottobre 1944 La Voce della Patria fu sostituita dal bisettimanale Il Camerata.[10]

Note

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