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La Morra
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La Morra (AFI: /ˈmorra/[4]; A Mora, [aˈmʊra] in piemontese) è un comune italiano di 2 626 abitanti[1] della provincia di Cuneo in Piemonte.
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Storia
Riepilogo
Prospettiva

Antichità
Agli albori del II millennio, la città di Alba Pompeia iniziò a dissodare e lavorare le colline circostanti: fu allora che nacque il villaggio di Murra sulla cima del colle (Murra significa "recinto per le pecore"). Nel 1340 passò sotto il dominio della famiglia Falletti; nel 1402 si diede propri Statuti nei quali sono citati per la prima volta in zona il vitigno Nebbiolo (Nebiolium), dal quale trae origine il vino Barolo, e il Pignolo (Pignolium), ormai scomparso dal territorio lamorrese. Nel 1435 si consegnò al duca di Milano. Dopo alterne vicende sotto Francia e Spagna, nel 1631 passò ai Savoia.
Seconda guerra mondiale
Il comune di La Morra partecipò attivamente alla lotta di Resistenza partigiana e qui si svolsero numerosi scontri che causarono numerose vittime fra i suoi cittadini, anche con fucilazioni di massa ed eccidi.
Età contemporanea


Oggi la Morra è diventato un paese molto attivo, grazie al vino Barolo, su cui il paese basa la propria economia ed i commerci. Negli ultimi decenni anche il turismo enogastronomico è aumentato di molto.
Simboli
- Stemma
Lo stemma storico del Comune di La Morra[5] è stato riconosciuto con decreto del capo del governo n. 10682 del 9 agosto 1936.[6]
- Gonfalone
Il gonfalone è stato concesso con regio decreto del 31 ottobre 1941.[6]
«Drappo partito di bianco e di porpora riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma del Comune con l'iscrizione centrata in argento: "Comune di La Morra". Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto azzurro con bullette argentate poste a spirale.»
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Monumenti e luoghi di interesse
Riepilogo
Prospettiva
La torre campanaria (1710), costruita coi resti del castello abbattuto nel 1544, si erge a pochi passi dal monumento bronzeo al Vignaiolo d'Italia (Antonio Munciguerra, 1972), trafugato nel dicembre 2018 durante lavori di rifacimento della piazza antistante ed al busto marmoreo di Giuseppe Gabetti, compositore ottocentesco della Marcia reale, il primo inno d'Italia, in piazza Castello, scolpito da Giuseppe Realini.[8]
La piazza è chiusa da un lato dall'edificio delle scuole elementari (1914) ed offre una vista spettacolare sui paesi circostanti e sulle colline coltivate a vigneto.
Poco distante si trova la Cantina Comunale, sorta nel 1973 ad opera dei vitivinicoltori della Morra e ricavata nei locali settecenteschi del palazzo dei Marchesi di Barolo.

A pochi passi si erge la parrocchiale di San Martino (Michelangelo Garove, 1699: all'interno, pregevole è la pala dell'altare maggiore rappresentante la Madonna con Bambino ed i santi Martino e Crispino (Giancarlo Aliberti, 1715). A chiudere la piazzetta con ippocastano ci pensano la chiesa della Confraternita di San Rocco (1749; pala d'altare di un anonimo pittore di Mondovì e cupola affrescata da Pietro Paolo Operti) ed il palazzo del Municipio (facciata del 1765).
A metà di via Umberto si erge la chiesa della Confraternita di San Sebastiano (1700) con l'arioso campanile in cotto (1766); in via Ospedale il palazzo dell'ex Ospedale (1829) e casa Boffa (secolo XV).
In via XX Settembre è presente il palazzo Falletti-Cordero mentre sul lato sud del paese sono visibili i bastioni, mura di cinta medievali.
Nelle vicinanze, la chiesetta di Santa Brigida con affreschi absidali del secolo XV. Al fondo di via Richieri sorge la cappella di Santa Lucia, con pala ottocentesca.
Nella frazione Annunziata è visitabile il complesso romanico-barocco dell'ex monastero benedettino di San Martino di Marcenasco, ora chiesa dell'Annunziata, che contiene:
- cantina e abside del XV secolo;
- facciata di Michelangelo Garove del 1684;
- interno affrescato in varie epoche e con reperti romani;
- il "Museo Ratti dei Vini d'Alba" nelle cantine dell'ex monastero.
Nella frazione di Santa Maria, inoltre, si trova la parrocchia ottocentesca di Santa Maria in Plaustra.
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Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[9]

Etnie e minoranze straniere
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti alla Morra sono 414[10], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[11]:
- Romania, 155
- Repubblica di Macedonia, 67
- Bulgaria, 54
- Albania, 22
- Nigeria, 21
Istituzioni, enti e associazioni
Le associazioni presenti sul territorio: Pro La Morra, AVIS, Protezione Civile, Gruppo volontari del Soccorso, Società Operaia, Caritas, Associazione Alpini, Corale San Martino.
Cultura
Vini
La produzione vinicola è l'attività principale del paese.
Il vitigno più pregiato e più coltivato sulle colline lamorresi è il Nebbiolo, dal quale si ricavano il Langhe Nebbiolo e soprattutto il Barolo.
Sono coltivati anche il Dolcetto, la Barbera, il Freisa, il Favorita, il Nascetta e altri vitigni internazionali.
I vini dei 70 produttori di La Morra possono essere acquistati presso la Cantina Comunale di La Morra, che spesso organizza degustazioni a tema ed eventi enogastronomici.
Nocciola Piemonte IGP
Nei versanti collinari meno esposti e quindi meno vocati alla viticoltura, oppure nei fondovalle, da ormai 20 anni si è molto diffusa la coltivazione della nocciola trilobata, che qui si fregia del marchio IGP.
Questo pregiato frutto si utilizza per svariate preparazioni dolciarie e di alta pasticceria.
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Amministrazione
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Gemellaggi
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Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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