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attrice tedesca Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Katrin Sass, a volte accreditata come Katrin Saß (Schwerin, 23 ottobre 1956), è un'attrice tedesca, vincitrice dell'Orso d'argento per la migliore attrice al Festival di Berlino 1982.
Nata a Schwerin, Katrin era la figlia minore della longeva attrice Marga Heiden[1] e dell'impiegato Hans-Otto Saß. Nella sua autobiografia, l'attrice spiegò di aver scoperto da adulta di essere nata in realtà da una relazione extraconiugale di sua madre con un fotografo e attore del teatro del Meclemburgo-Pomerania Anteriore[2]. Nello stesso libro, raccontò apertamente anche dei suoi problemi di alcolismo, con i quali combatté dall'età di diciannove anni e di cui parlò in pubblico a partire dal 2001[3][4][5].
Dal 1991 al 2007 fu sposata con il regista Siegfried Kühn[6].
Secondo l'attrice, durante il periodo della RDT, fu costretta a cambiare l'ortografia del suo cognome da Sass a Saß, in quanto il suo cognome originario era malvisto per via dell'assonanza con le abbreviazioni naziste SA e SS[7]. Raccontò, inoltre, di essere stata spiata dalla sua migliore amica Sabine[8] e da alcuni colleghi per conto della Stasi[5][9].
Katrin Sass cominciò a lavorare come telefonista[6] e successivamente come sarta teatrale[10]. Non superò il provino per l'Accademia d'arte drammatica di Berlino[11], ma venne presa in quella di Rostock, dove studiò per tre anni[6]. Nei primi anni ottanta debuttò a teatro, esibendosi sui palchi di Francoforte sull'Oder, Halle e Lipsia.
All'età di ventitré anni debuttò al cinema come protagonista femminile del film drammatico Bis daß der Tod euch scheidet[6]. Per la sua interpretazione nella pellicola Deposito per un anno, Katrin Sass venne premiata con l'Orso d'argento per la migliore attrice al Festival di Berlino 1982[12]. L'attrice sostenne che per via di questo premio ricevuto nella Germania Ovest, non ottenne ingaggi cinematografici nella RDT nei successivi due anni[9]. A partire dalla metà degli anni ottanta, tuttavia, divenne una delle attrici di punta della Deutsche Film AG e nel 1987 venne nominata "attrice dell'anno della RDT"[13].
Dal 1993 al 1998 recitò nella serie televisiva Polizeiruf 110, nel ruolo dell'ispettrice capo Tanja Voigt[13]. Fu licenziata dall'ORB, l'emittente televisiva che produceva la fiction, per via dei suoi problemi di dipendenza dall'alcool[12][14].
Tornata sul grande schermo, per la sua interpretazione nel film Heidi M., vinse il premio Lola alla migliore attrice nel corso del Deutscher Filmpreis del 2001[12]. Nel 2003 ottenne il ruolo di Christiane in Good Bye, Lenin!, uno dei maggiori successi cinematografici tedeschi[13]. Ottenne il premio del pubblico come migliore attrice agli European Film Awards 2003[12][15].
Fu tra i protagonisti della fiction Weissensee dal 2010 al 2015. Sempre in televisione, dal 2014 interpretò Karin Lossow, il personaggio principale della serie poliziesca Der Usedom-Krimi[16].
Nel gennaio del 2013, fu protagonista di un caso mediatico quando aggredì verbalmente il collega Peer Kusmagk in un salotto televisivo, scagliandosi contro di lui per la partecipazione ad un reality show[17][18]. La rivista Stern bollò il comportamento dell'attrice come "arrogante maestria scolastica" e la paragonò a Klaus Kinski, noto per i suoi coloriti scatti d'ira[19].
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