Nato in una famiglia di aristocratici corsi studiò diritto. La sua carriera artistica come attore ebbe inizio negli anni venti, quando entrò a far parte della Società di teatro di Emilio Thuiller. Negli anni successivi interpretò numerosi film muti. Ottenne la parte del protagonista nel primo film sonoro del cinema spagnolo, El misterio de la Puerta del Sol (1929). A partire dall'arrivo del cinema sonoro, la sua presenza davanti alla macchina da presa andò rarefacendosi, benché partecipò a film di un certo livello come Nobleza baturra (1935), di Florián Re.
La sua attività di regista si impennò specialmente nel decennio che seguì la fine della guerra civile spagnola, quando divenne uno dei registi più prolífici del momento e anche uno dei preferiti dal pubblico.
Nella prima metà degli anni quaranta consolidò il suo successo specializzandosi nelle commedie al gusto dell'epoca, come Tuvo la culpa Adán (1944) o Ella, él y sus millones (1944).
L'estetica ampollosa e il gusto per l'interpretazione grandilocuente della storia di Spagna dei primi anni del franchismo presto si impossessarono dello spirito del cinema dell'epoca e passarono a determinare in buona misura il profilo dei film di Orduña. Così, si specializzò in drammi storici che esaltavano i valori patriottici della Spagna imperiale e incontravano il favore del pubblico. In quell'epoca diresse Giovanna la pazza (1948), Agustina de Aragón (1950) con Aurora Bautista, La leona de Castilla (1951) o Alba de América (1951).[1]
L'evoluzione nei gusti del pubblico portò, negli anni cinquanta, a una nuova modifica nella tematica del suo cinema e chiuse il decennio girando El último cuplé (1957), veicolo di successo per la nascente stella Sara Montiel.[2][3]
I suoi ultimi anni li dedicò a filmare zarzuela, un genere che visse un certo successo durante gli anni sessanta.
Regista
Cinema
Una aventura de cine (1928) - anche attore
Suite granadina - cortometraggio documentario (1940)
Feria en Sevilla - cortometraggio documentario (1940)