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pittrice serba Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Jovanka Stanojević (in serbo Јованка Станојевић?; Belgrado, 11 giugno 1979) è una pittrice serba.
Nata a Belgrado nel 1979, ha ottenuto il Bachelor of Arts in Belle Arti nel 2005[1] e il Master of Fine Arts in disegno nel 2009. Sta attualmente completando la propria tesi di dottorato alla Facoltà di Belle Arti a Belgrado. Dal 2008 lavora come Assistant professor alla Facoltà di Belle Arti della Megatrend University di Belgrado[2].
Ha esposto in Serbia[3][4][5], Regno Unito, Svizzera, Spagna (Guasch Coranty International Painting Prize 2012), Grecia (ArTower Agora 2006[6], Art Athina 2010)[7], Germania (NordArt 2013 and 2014)[8], Austria, Ungheria, Italia[9], e ha ricevuto numerosi premi pittorici (tra cui il Public Choice Award a NordArt 2013 a Büdelsdorf[10][11], il Grand Prix Milena 2007 all'undicesima biennale In the light of Milena della Fondazione Milena Pavlović-Barili[7], il secondo premio alla Exhibition of the Young 2011, organizzata da Niš Art Foundation e Philip Morris Industry Art Foundation)[12].
Stanojević ha inoltre partecipato a residenze artistiche alla Scuola internazionale di pittura, disegno e scultura di Montecastello (2004) e all'Outside Project di Firenze (2007)[7].
L'arte di Jovanka Stanojević può essere considerata un realismo non ridotto a mera riproduzione, nella convinzione che un dipinto sia sempre un'interpretazione del mondo determinata da convenzioni, ideologia e spirito del tempo. Il realismo diventa una delle possibile strade per esplorare una nuova società e nuove prospettive sulla società e sulla natura. Attraverso i propri ritratti, l'artista serba ci permette di percepire un soggetto come immagine significativa del nostro ambiente culturale, che offre qualcosa di più di una riproduzione convincente e ben fatta di una persona.
Un interesse artistico rivolto verso gli aspetti meno glorificati della vita quotidiana conduce Jovanka Stanojević a dipingere soggetti che possiedono una grandezza non correlata allo status sociale o alla bellezza fisica, come nelle acconciature e nelle grandi teste femminili, dedicate alla celebrazione della donna in tutta la sua unicità. Non si tratta di una fuga romantica in un mondo idilliaco di bellezza e grazie, ma un segno di fondamentale isolamento, esplorazione delle metafisiche dell'ambiente esteriore ed interiore, microcosmo del corpo, vulnerabilità.
Di fronte ai ritratti di grande misura, lo spettatore non può vedere la pittura nella sua pienezza, il suo occhio è costretto ad esaminarla e il cervello inizia ad isolare elementi e a fare collegamenti tra loro. Guardando il dipinto, lo spettatore si avvicina o si allontana, trasformandosi in una lente di ingrandimento.
L'opera di Jovanka Stanojević, parlandoci del rapporto dell'artista con la realtà, tenta di far vedere allo spettatore per un momento il mondo da un'altra prospettiva, dandogli la libertà di cambiarla. Lo spettatore è spinto dentro un attimo e costretto a pensare a ciò che vede[13].
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