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politico spagnolo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
José Giral Pereira (Santiago di Cuba, 22 ottobre 1879 – Città del Messico, 23 dicembre 1962) è stato un politico e chimico spagnolo.
José Giral Pereira | |
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143º Primo ministro della Repubblica Spagnola | |
Durata mandato | 19 luglio 1936 – 4 settembre 1936 |
Predecessore | Diego Martínez Barrio |
Successore | Francisco Largo Caballero |
Ministro degli Esteri della Repubblica Spagnola | |
Durata mandato | 17 maggio 1937 – 5 aprile 1938 |
2º Primo ministro della Repubblica Spagnola in esilio | |
Durata mandato | 1945 – 1947 |
Predecessore | Juan Negrín López |
Successore | Rodolfo Llopis |
Dati generali | |
Prefisso onorifico | Don |
Partito politico | Sinistra Repubblicana |
Università | Universidad Complutense de Madrid |
Firma |
È stato varie volte ministro nel periodo della Seconda Repubblica Spagnola e presidente del governo repubblicano in esilio dal 1945 al 1947.
Una volta conclusi gli studi di chimica e di farmacia a Madrid, ottenne nel 1905 la cattedra di chimica organica presso l'Università di Salamanca. Di ideologia repubblicana, fu incarcerato nel 1917 per aver preso parte allo sciopero generale di quell'anno, e venne poi nuovamente imprigionato durante la dittatura di Primo de Rivera (1923-1930) e durante il governo di Berenguer (1930).
Insieme a Manuel Azaña fu il fondatore di Azione Repubblicana e membro di Sinistra Repubblicana, nata dalla fusione di Azione Repubblicana, del Partito Repubblicano Radicale Socialista e dell'Organizzazione Repubblicana Galiziana Autonoma. Venne eletto deputato per la provincia di Cáceres a seguito delle elezioni generali del giugno 1931 e di quelle del febbraio 1936.
Dopo la proclamazione della Seconda Repubblica Spagnola (14 aprile 1931) fu nominato rettore dell'Università Complutense di Madrid e consigliere di stato. Occupò il ministero della Marina dal 1931 al 1933 e nel 1936 fu incaricato dal presidente Azaña di presiedere il governo, dopo il tentativo fallito di Diego Martínez Barrio di formare un governo di conciliazione che frenasse la sollevazione militare del 17 luglio 1936. Iniziata la guerra civile, fu sostenitore della consegna delle armi alle organizzazioni operaie e della dissoluzione dell'esercito, tuttavia andò perdendo autorità man mano che il conflitto si allargava e si radicalizzava.
Il suo governo durò dal 19 luglio 1936 al 4 settembre dello stesso anno, quando con la caduta di Talavera de la Reina e con Madrid alla portata delle truppe precedentemente stanziate nel Rif e guidate da Francisco Franco, fu obbligato a cedere il potere a Francisco Largo Caballero. Fu comunque ministro senza portafoglio nei due governi di Largo Caballero e ministro degli esteri in quello di Juan Negrín (1937-1938).
La sua epurazione come cattedratico da parte del franchismo, senza che egli avesse alcuna possibilità di difesa, avvenne a seguito di un ordine ministeriale del 1939 che coinvolse anche altri cattedratici:
«... se separa definitivamente por ser pública y notoria la desafección de los catedráticos universitarios que se mencionarán al nuevo régimen implantado en España, no solamente por sus actuaciones en las zonas que han sufrido y en las que sufren la dominación marxista, sino también por su pertinaz política antinacionalista y antiespañola en los tiempos precedentes al Glorioso Movimiento Nacional. La evidencia de sus conductas perniciosas para el país hace totalmente inútiles las garantías procesales que, en otro caso constituyen la condición fundamental en todo enjuiciamiento, y por ello, este Ministerio ha resuelto separar definitivamente del servicio y dar de baja en sus respectivos escalafones a los señores: Luis Jiménez de Asúa, Fernando de los Ríos Urruti, Felipe Sánchez Román y José Castillejo Duarte, catedráticos de Derecho; José Giral Pereira, catedrático de Farmacia; Gustavo Pittaluga Fattorini y Juan Negrín López, catedráticos de Medicina; Blas Cabrera Felipe, catedrático de Ciencias; Julián Besteiro Fernández, José Gaos González Pola y Domingo Barnés Salinas, catedráticos de Filosofía y Letras, todos ellos de la Universidad de Madrid. Pablo Azcárate Flórez, Demófilo de Buen Lozano, Mariano Gómez González y Wenceslao Roces Suárez, catedráticos excedentes de Derecho»
«...si allontana definitivamente essendo pubblica e nota la disaffezione dei cattedratici universitari che verranno segnalati al nuovo regime instauratosi in Spagna, non solo per le loro azioni nelle zone che hanno subito e che subiscono la dominazione marxista, ma anche per la loro pertinace politica antinazionalista e antispagnola nei tempi precedenti il Glorioso movimento nazionale. L'evidenza della loro condotta perniciosa per il paese rende totalmente inutili le garanzie processuali che, in qualsiasi altro caso, costituiscono la condizione fondamentale nell'intero processo, e per questo, questo Ministero ha stabilito di esonerare definitivamente dal servizio e licenziare dai rispettivi ruoli i signori: Luis Jiménez de Asúa, Fernando de los Ríos Urruti, Felipe Sánchez Román e José Castillejo Duarte, cattedratici di Diritto; José Giral Pereira, cattedratico di Farmacia; Gustavo Pittaluga Fattorini e Juan Negrín López, cattedratici di Medicina; Blas Cabrera Felipe, cattedratico di Scienze; Julián Besteiro Fernández, José Gaos González Pola e Domingo Barnés Salinas, cattedratici di Lettere e Filosofia, tutti loro dell'Università di Madrid. Pablo Azcárate Flórez, Demófilo de Buen Lozano, Mariano Gómez González e Wenceslao Roces Suárez, cattedratici superflui di Diritto.»
Emigrato inizialmente in Francia, si trasferì poi in Messico, dove occupò dal 1945 al 1947 la presidenza del governo della Repubblica in esilio nello stesso periodo in cui esercitava l'insegnamento nella facoltà di Chimica presso l'Università nazionale autonoma del Messico, nella capitale messicana. Proseguì con professionalità l'attività accademica dall'arrivo in Messico sino alla sua morte, lì avvenuta nel 1962.
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