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economista statunitense Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Joseph T. Salerno (...) è un economista statunitense, esponente della scuola austriaca, nonché filosofo politico anarco-capitalista.
In un saggio autobiografico, Salerno descrisse i suoi genitori come "la prima generazione di italo-americani".
«Io diventai presto anti-comunista, anche se, fino alla candidatura di Barry Goldwater alla nomination repubblicana, all'epoca avevo 13 anni, conoscevo veramente poco di politica e filosofia politica. Quel suo ardente anti-comunismo mi colpì molto e, dopo aver scritto un articolo su di lui sul Life Magazine nel 1963, io divenni interessato all'ambiente liberal-conservatore americano, e subito dopo mi dichiarai conservatore, deludendo mio padre[1].»
La passione per l'economia di Salerno nacque quando frequentava la scuola superiore, ovvero quando lesse Conscience of a Conservative di Barry Goldwater e le opere più importanti di Ayn Rand, Anthem e Atlas Shrugged. Nel 1968 Salerno iniziò la frequentazione al Boston College e contemporaneamente iniziò a leggere scritti ed opere di Murray N. Rothbard, scritti che lo convertirono a quella che Salerno definisce "la posizione pura libertaria...l'anarco-capitalismo". Questa esperienza viene spesso citata dallo stesso Salerno come il vero inizio del suo interesse per la scuola austriaca.
Dopo aver terminato, nel 1972, gli studi al Boston College, si iscrisse al programma di economia alla Rutgers University, dove ottenne il M.A. nel 1976 e il Ph.D. nel 1980. Salerno ha fatto parte del gruppo di economisti che, nel giugno 1974, assistettero alla conferenza sull'economia austriaca a South Royalton, Vermont.
Salerno è professore di economia alla Pace University, di cui è anche segretario del programma di economia[2]. È anche membro storico del Ludwig von Mises Institute ed è stato editore de Quarterly Journal of Austrian Economics. Scrisse la prefazione delle edizioni 2002 e 2005 di A History of Money and Banking in the United States di Murray N. Rothbard.
Ha scritto diversi articoli, in cui tratta soprattutto temi quali:
I suoi scritti sulla storia del pensiero economico sono stati spesso citati da altri economisti, quali Peter Boettke[3], Israel Kirzner[4] e altri[5].
Salerno ha speso parole di elogio per molti economisti austriaci, in particolare per l'allievo di Ludwig von Mises, Hans Sennholz:
«Hans Sennholz scrisse così chiaramente su una tale serie di argomenti che rischia di soffrire di lo stesso destino di Jean-Baptiste Say e Frédéric Bastiat. Come evidenziò Joseph Schumpeter, queste due menti brillanti, tra i maggiori economisti francesi del XIX secolo, scrissero in modo talmente chiaro e netto che i loro lavori vennero mal giudicati da economisti britannici, decisamente meno talentuosi, come leggeri e superficiali[6].»
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