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fumettista spagnolo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Jordi Bernet, pseudonimo di Jordi Bernet Cussò (Barcellona, 14 giugno 1944), è un fumettista spagnolo.
Nasce in una famiglia di artisti quasi tutti legati al mondo del fumetto.[1] Inizia a lavorare nel settore fumettistico come professionista all'età di 15 anni, proseguendo Doña Urraca una serie umoristica creata dal padre, Miguel Bernet Toledano, scomparso prematuramente.[2]
Entrato nel 1963 alla Bardon Art, agenzia spagnola di distribuzione di fumetti, realizza la serie western Poncho Yucatan, sceneggiata da suo zio Miguel Cussó, e pubblicata anche in Francia e Inghilterra.[1] La collaborazione gli apre le porte del mercato inglese per cui realizza nei primi anni sessanta numerosi lavori.
Nel 1968 passa a collaborare con la nota rivista belga Spirou per cui realizza serie come Dan Lacombe (sempre su sceneggiatura dello zio) e Paul Foran.[1] Per il mercato tedesco realizza invece le serie Wat 69 e Andrax.[2], mentre per quanto riguarda il mercato del suo paese natio è da segnalare El Cuervo.[1] Alcune sue storie autoconclusive vengono pubblicate in Italia dagli Albi dell'Intrepido.
Il grande successo arriva però nel 1982 quando viene chiamato a sostituire Alex Toth nella realizzazione della serie Torpedo 1936, storia di un malavitoso siciliano di nome Luca Torelli alias "Torpedo", scritta da Enrique Sánchez Abulí e pubblicata in Italia sull'Eternauta e sulla rivista omonima, che lo fa entrare di diritto tra i grandi disegnatori internazionali.[1]
Da questo momento in poi la carriera di Bernet è costellata di grandi successi come Sarvan e Kraken, scritte da Antonio Segura ed apparse in Italia sulle pagine della rivista Comic Art, Custer su testi di Carlos Trillo, Chiara di notte e Cicca Dum-Dum, su testi di Carlos Trillo ed Eduardo Maicas, edite in Italia da Eura Editoriale.
Nel 1996 disegna l'albo gigante n. 10 di Tex, scritto da Claudio Nizzi e intitolato L'uomo di Atlanta.[3] Nello stesso anno per la DC comics realizza una storia della serie Batman: black and white.[2] La storia gli apre le porte della collaborazione con la casa editrice per cui realizza, tra l'altro, un numero di Solo, e un episodio di Spirit sceneggiato da Jimmy Palmiotti. Nel 2007 entra nello staff della serie Jonah Hex.[1]
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