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teologo protestante tedesco (1863-1914) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Johannes Weiß (Kiel, 13 dicembre 1863 – Heidelberg, 24 agosto 1914) è stato un teologo, biblista e docente tedesco; appartenente alla Religionsgeschichtliche Schule, diede importanti contributi allo sviluppo del metodo storico-critico e alla sua applicazione al Nuovo Testamento.
Figlio del teologo protestante conservatore Bernhard Weiß[1], studiò nelle Università di Marburgo, Berlino, Gottinga e Breslavia[2] e insegnò esegesi neotestamentaria a Gottinga (dal 1890), Marburgo (dal 1895) e ad Heidelberg (dal 1908 fino alla sua morte)[3][4]. Fu anch'egli di tendenze conservatrici, ma meno di suo padre[3]. Con la sua scoperta dell'elemento escatologico, soprattutto nella predicazione di Gesù, appartenne alla Religionsgeschichtliche Schule [Scuola di Storia delle religioni], un gruppo di teologi protestanti dell'università di Gottinga attorno agli anni novanta dell'800[5]. Ebbe, fra i suoi allievi, Rudolf Bultmann, che continuò le ricerche di Johannes Weiß sul Nuovo testamento, e Josef Hromádka[6]. Tra le altre cose, Weiß fu il primo a designare con la sigla "Q", acronimo del vocabolo tedesco "Quelle", ossia "fonte", l'ipotetica raccolta di detti di Gesù che erano stati accorpati in una sorta di protovangelo, e che, secondo la teoria delle due fonti, permette la soluzione della cosiddetta "questione sinottica"[7].
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