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Con jet pack (o rocket pack, rocket belt o nomi simili), letteralmente "zaino-jet" (o "zaino-razzo", "cintura-razzo" ecc.), si intende un dispositivo, solitamente indossato sulla schiena, che grazie a una propulsione "a getto" (a reazione), permette a una persona di volare.
Le forze armate degli Stati Uniti d'America hanno compiuto la maggior parte della ricerca effettuata sui jet pack e hanno dichiarato che gli elicotteri sono più funzionali. Negli anni precedenti, anche altri hanno cercato di sviluppare jet pack, ma con risultati discontinui. Per questo motivo il loro utilizzo è stato per lo più relegato alla fantascienza o alla fiction. Negli anni non sono però mancati comunque annunci su modelli funzionanti. Nel 2009-2010 Glenn Martin ne ha progettato uno che a quanto afferma dovrebbe volare a un'altezza di 2,4 km per 30 minuti al massimo; per guidare il jet pack serviranno 15 ore di addestramento. Il 30 agosto del 2020 due aerei di linea comunicano alla torre di controllo dell'aeroporto di Los Angeles di avere rischiato la collisione con un ragazzo che volava in jet pack.[1]
Un uomo dotato di jet pack volò lungo lo stadio all'apertura dei Giochi Olimpici di Los Angeles del 1984.[2] Il pilota, William 'Bill' Suitor, fu un dipendente della Bell Aerosystems (più tardi Bell Aerospace della Bell Aircraft) dal 1964, all'epoca diciannovenne. La "rocket belt" cintura-razzo fu sviluppata dalla Bell per l'esercito statunitense e nel contratto vi era che venisse istruito un giovane senza esperienza di volo. Accadde così che il giovane Bill Suitor, all'epoca studente di architettura, conobbe il progettista della cintura alla Bell, Wendell Moore, suo vicino di casa. Suitor venne ingaggiato dalla Bell e volò per primo con la cintura-razzo.
Il getto di gas, nel Bell Rocket Belt originale, il primo vero jet pack, era fornito da un razzo alimentato da perossido di idrogeno, ma è possibile utilizzare anche un motore turbojet, una turbina, o altri tipi di razzi alimentati da combustibile solido, liquido, o gassoso compresso (usualmente azoto).
Un dispositivo simile che utilizza rotori o eliche è un backpack-elicottero.
Un motore alimentato a perossido di idrogeno è basato sulla reazione di decomposizione del perossido di idrogeno. Si usa perossido di idrogeno quasi puro (90% nel Bell Rocket Belt): è un liquido incolore con una densità di 1.35 g/cm³. Il perossido di idrogeno puro è relativamente stabile, ma, a contatto con un catalizzatore (per esempio argento), si decompone in una miscela di vapore caldissimo e ossigeno in meno di 0.1 millisecondi, aumentando cinquemila volte il suo volume: 2H2O2 = 2 H2O + O2.
La reazione è esotermica e libera molto calore (circa 2500 kJ/kg), formando, in questo caso, una miscela gas-vapore a 740 °C. Anche se molto caldo, è molto più freddo di altri propellenti e questo riduce il rischio di incendi.
Questo caldissimo gas è condotto a uno o più diffusori a getto. Il grande svantaggio è la limitata quantità di carburante che può essere trasportata. Poiché il getto di vapore è ciò che fornisce la spinta il motore ha un basso impulso specifico.
Il concetto degli zaini a razzo è apparso nella cultura popolare, in particolare nella fantascienza, ben prima delle effettive applicazioni tecnologiche. Le prime apparizioni furono probabilmente nei fumetti. Nel 1928 la copertina della rivista pulp di fantascienza Amazing Stories, presentando il romanzo L'Allodola dello Spazio di E. E. Smith, mostrava un uomo che vola con uno zaino a razzo.
In un serial cinematografico statunitense del 1949, Gli uomini missili del pianeta perduto (King of The Rocket Men), fece il suo esordio il personaggio di Rocket Man, un eroe spaziale provvisto di uno zaino a razzo, che riscosse una notevole popolarità (specie tra gli adolescenti) e fu ripreso - pur cambiandone il nome - nel serial del 1952 I conquistatori della Luna (Radar Men from the Moon) e nella serie televisiva Commando Cody: Sky Marshall of the Universe del 1953, riapparendo nel film Le avventure di Rocketeer (The Rocketeer) del 1991.[3]
È stato solo con la presentazione della vera "cintura a razzo di Bell" negli anni sessanta che il jet pack raggiunse l'immaginazione del più vasto pubblico. I voli dimostrativi di Bell negli Stati Uniti e in altre nazioni crearono un significativo entusiasmo nel pubblico. Nel 1965 un Bell Rocket Belt fu usato nella sequenza pre titoli di testa di Agente 007 - Thunderball (Operazione tuono). La più popolare apparizione "dal vero" di un jet pack è probabilmente avvenuta durante la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Los Angeles del 1984. Al termine di ogni spettacolo del suo Dangerous World Tour (1992), Michael Jackson abbandonava la scena volando sul pubblico con un jet pack.
Truppe d'assalto dotate di jet pack sono divenute un classico della fantascienza, per esempio le squadre assaltatrici dei vari capitoli di Space Marine dell'universo del wargame Warhammer 40.000 sono equipaggiate con il cosiddetto "reattore dorsale". Nella serie cinematografica di Guerre stellari i cacciatori di taglie Jango, Boba Fett, assieme ai clone trooper, li utilizzano frequentemente. Nel film Minority Report di Steven Spielberg le forze di polizia del XXI secolo hanno in dotazione un jet pack dotato di altre funzioni, quali per esempio le luci lampeggianti.
Nel fumetto di Dave Stevens The Rocketeer (trasposto nel film Le avventure di Rocketeer del 1991) il personaggio principale utilizza un jet pack a reazione governato da un timone posto sul casco.
Nel videogioco Rocket Ranger, ispirato ai film statunitensi degli anni cinquanta, il jet pack è il mezzo utilizzato dal protagonista delle vicende.
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