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illustratore e designer francese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Jean-Ignace-Isidore Gérard, noto anche con lo pseudonimo di Grandville (Nancy, 13 settembre 1803 – Vanves, 17 marzo 1847), è stato un illustratore, designer e caricaturista francese del XIX secolo.
Nasce a Nancy, a nord-est della Francia. Figlio d'arte, ricevette la sua prima “educazione artistica” dal padre, che amava dipingere miniature.[1] “Grandville” era il nome d'arte di suo nonno. Nel 1820 arriva a Parigi per frequentare gli studi presso i miniaturisti Manson, Hippolyte Lecomte. Arrivano le prime collezioni di litografie intitolate Les Tribulations de la petite proprieté, Les Plaisirs de toutdge e La Sibylle des salons.[1]
Nel 1828 pubblica una serie di litografie a colori Les Dimanches d'un bourgeois de Paris. Ma è nel 1829 che raggiunge la fama con Les Métamorphoses du jour, una serie di settantacinque scene in cui i personaggi venivano ritratti con corpi da uomini e con volti animali.[1] Questi disegni si distinguono particolarmente per la straordinaria capacità dell'artista di riprodurre tratti umani in volti animali. Pubblicate da Bulla nello stesso anno, e ripubblicate postume nel 1854 da Harvard con testi di scrittori dell'epoca, con introduzione di Charles Blanc.
Il successo di questo lavoro lo ha portato alla collaborazione con Daumier nel 1830 al giornale La Caricature, dal 1831 inizia anche a lavorare per la rivista L'Artiste, nel 1832 collabora al Charivari, dal 1833 al Magasin pittoresque e già dal 1829 collaborava per il giornale Le Silhouette (primo giornale di caricature, fondato in Francia); le sue caricature politiche a sfondo umoristico-satirico, presto vennero a godere di una grande popolarità.
Intanto sposa sua cugina Marguerite-Henriette Fischer nel 1833, dalla quale avrà tre figli.
Dopo la ripresa della censura preventiva della caricatura nel 1835, Grandville si rivolse quasi esclusivamente a lavori standard, fornendo illustrazioni per l'Œvres complètes di Béranger nel 1836, per le favole di La Fontaine[2] nel 1838, e per romanzi come Don Chisciotte della Mancia nel 1847[3], I viaggi di Gulliver e Robinson Crusoe[4] nel 1840.
Tra il 1840 e il 1842 inizia la collaborazione con grandi artisti, come Daumier e Paul Gavarni, per l'illustrazione de il Curmer: Les Français peints par eux-mêmes, enciclopedia morale del XIX secolo, con testi di Honoré de Balzac, Alphonse Karr e Charles Nodier.
Successivamente continua la pubblicazione di un'altra collezione litografica, Scènes de la vie publique et privée des animaux, con testi di Honoré de Balzac, Benjamin Franklin, Jules Janin, Alfred de Musset, Charles Nodier, George Sand, P.-J. Stahl e altri. Nel 1842 Grandville è colpito da gravi lutti: perde due dei tre figli e, a luglio dello stesso anno, sua moglie. Si risposerà però, nel 1843 con un'amica della moglie, una certa Mademoiselle Lhuillier.
Esce L'Autre Monde nel 1844 e firma i testi come Taxile Delord.[3] Successivamente pubblicherà un'altra importante opera, Cent Proverbes nel 1845.[5]
Illustra lo Jérôme Paturot à la recherche d'une position sociale di Louis Reybaud nel 1846.
Nel 1847 pubblica la sua ultima opera, Les Fleurs animées, pubblicata in due volumi, con introduzione di Alphonse Karr e testi dell'artista (Taxile Delord). Muore anche il terzo figlio in giovane età.
Il 17 marzo 1847 muore per una depressione nervosa causata da un'angina nella casa dov'era tenuto in cura dal Dottor Voisin, a Vanves, a soli 43 anni. Compose per sé il seguente epitaffio:
«Qui giace Grandville, animò tutto e, dopo Dio, fece vivere tutto, parlare e camminare - Ma non seppe percorrere la sua strada[3]»
I suoi resti riposano al cimitero di Saint-Mandé, appena fuori Parigi.[3] Dopo la sua morte, verrà pubblicata l'opera Les Étoiles.
Nel 1893, il legatario del figlio di Grandville, unico erede dei disegni ancora in possesso della famiglia dell'artista, ne fece dono a diverse istituzioni, tra cui la Biblioteca Municipale di Nancy.
Grandville è stato uno dei caricaturisti più originali e apprezzati nel XIX secolo, usando tratti animaleschi per satirici commenti sulla società. Il suo istinto e la sua abilità per le “provocazioni” politiche hanno fatto sì che i suoi lavori fossero tra i più richiesti. Lavorò in svariati modi arrivando persino a illustrare pagine di quotidiani. Forse il suo più grande contributo è stato dato dall'opera L'Autre Monde, un'opera a tratti surrealistici. Scrittori come André Breton e Georges Bataille riconoscono Grandville come precursore del movimento.[6]
Anche se i suoi lavori sono a tratti innaturali e assurdi, il suo stile è di meraviglioso ingegno inventivo, il suo umorismo è sempre temperato e raffinato da un delicato sentimento e da una sobria vena di gentilezza.
Gli è stato dedicato un busto in bronzo, realizzato dallo scultore francese Ernest Bussière, attualmente si trova al Parc de la Pépinière a Nancy, sua città natale.
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