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attore francese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Jean-Christophe Bouvet (Parigi, 24 marzo 1947) è un attore caratterista francese.
Figlio dell'architetto di tre dei ponti di Parigi, studia linguistica e psicologia[1] all'Università di Parigi 8. Prende lezioni di recitazione con Jean-Laurent Cochet al Théâtre Édouard-VII. Al cinema ha ricoperto il suo primo ruolo importante ne La Machine (1977) di Paul Vecchiali, con cui ha collaborato più volte, interpretandovi Pierre Lentier, un condannato a morte per l'omicidio di un bambino. In una recensione del film datata 2002, il critico dei Cahiers du cinéma Louis Skorecki l'ha definito "il più grande attore del mondo".[2] Attore feticcio di Jean-Claude Biette, è stato descritto come "una sorta di Jean-Pierre Léaud della generazione post-Nouvelle Vague" dal periodico Les Inrockuptibles.[1]
Ha anche fatto da modello per l'opera d'arte L'Origine de la guerre (1989) di ORLAN.[3]
A partire dal 2000 ha trovato nuova fama al di fuori del cinema d'autore interpretando il generale Edmond Bertineau nella serie di film commedia d'azione Taxxi 2, Taxxi 3 e Taxxi 4.[1] È stato diretto poi da Jean-Luc Godard in Notre Musique, fatto che ha definito «Per me [...] una consacrazione».[1]
Nelle versioni in italiano dei suoi lavori, Jean-Cristophe Bouvet è stato doppiato da:
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