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Jakob Christian Lindberg Knudsen (Rødding, 14 settembre 1858 – Birkerød, 21 gennaio 1917) è stato uno scrittore danese, un autore molto letto e discusso nella prima metà del XX secolo[1].
Knudsen fu figlio di Jens Lassen Knudsen (1819-1886), in un primo tempo insegnante universitario a Rødding e in seguito pastore di una parrocchia rurale, di carattere forte e severo, che influenzò il figlio nelle sue scelte di vita.[2]
Knudsen si dedicò dapprima all'insegnamento nella scuola popolare di Askov, e successivamente diventò ministro di culto, responsabile della conduzione spirituale della comunità cristiana, a Randers.[2]
Si avvicinò alla letteratura nel 1896 e tre anni dopo pubblicò il suo primo romanzo significativo, intitolato Den male Praest ("Il vecchio pastore"), che si caratterizzò per le tendenze e le tematiche peculiari presenti in tutta la carriera dello scrittore: la descrizione dei problemi etico-sociali, la cultura contadina, l'educazione autoritaria del padre, inserite in un àmbito di spiegazione religiosa della vita,[3] che consenta di superare la paura e ottenere la forza di essere se stessi tramite la grazia e la fede in Dio.[2]. Inoltre Knudsen manifestò la sua opinione sui risposati e sull'atteggiamento della chiesa di fronte alla morale comune.[1]
Quindi le sue opere furono incentrate dal tema dei conflitti delle anime, sia i primi scritti come Gaering ("Pentimento", 1902), Afklaering ("Purificazione", 1902), Rodfæstet ("Ben radicato", 1911), sia nelle descrizioni profonde e appassionate sul cammino verso la vera fede di Lutero in Angst ("Angoscia", 1912) e Mod ("Coraggio", 1914), considerati i suoi capolavori.[3] Gaering e Afklaering si rivelarono opere autobiografiche incentrate sul conflitto tra un'educazione cristiana e una successiva influenza mondana: la trama descrisse l'innamoramento del protagonista dell'affascinante ebrea Rebecca, amante della natura e della sensualità.[2]
Sind ("Menti", 1903) fu un libro fermo ed energico sul fanatismo, sull'autosufficienza e sulla giustizia del mondo contadino, invece Rodfæstet, approfondì la ricerca interiore, di se stesso, da eseguire tramite un'educazione e una tradizione rigorose, che consentono di essere amici con gli uomini e con Dio.[1]
In altri romanzi, quali Fremskridt ("Progresso", 1907) e Inger (1906), Knudsen evidenziò idee antidemocratiche e antifemministe, anche se si dimostrò non proprio reazionario; difatti i protagonisti dal carattere duro delle sue opere, al centro di crisi spirituali e morali, dimostrarono sempre di possedere sentimenti di sofferta umanità.[3]
Le opere che esemplificarono queste caratteristiche furono To slaester ("Due generazioni", 1910) e En Ungdom ("Una giovinezza", 1914).[3]
Inoltre, Knudsen collaborò con numerose riviste per le quali scrisse articoli, così come pubblicò una parte delle sue lezioni, raccolti in Livsfilosofi ("Filosofia della vita", 1908) e Idé og Erindring ("Idea e memoria", 1949).[1]
Il suo lavoro più famoso oggi è l'inno del mattino, intitolato Se, nu stiger solen af havets skød ("Guarda, ora il sole sorge dal piede del mare"1891),[2] nel quale espresse il suo ideale dell'uomo che accoglie la pienezza della vita, della natura e della creazione di Dio.
Knudsen fu membro del 'Gruppo di Jylland', che raggruppava artisti, letterati e uomini di cultura, aventi l'obiettivo di elogiare la provincia danese dello Jutland, in contrapposizione alla cultura 'mondanizzata' della capitale.[3]
Knudsen è stato un autore molto letto e discusso nella prima metà del XX secolo.[1]
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