Jacques Aliamet
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Jacques Aliamet (Abbeville, 30 novembre 1726 – Parigi, 29 maggio 1788) è stato un incisore e editore francese, considerato uno dei più famosi e brillanti incisori del suo tempo.[1]
Biografia
Riepilogo
Prospettiva



Jacques Aliamet nacque ad Abbeville il 30 novembre 1726, figlio di Antoine Aliamet, commerciante ad Abbeville e di Marie Jeanne Françoise Mathieu.[2]
Il 12 agosto 1748, Jacques Aliamet sposò Marie-Madeleine Hénot, nipote di uno dei suoi maestri, il pittore Robert Hecquet; da questo matrimonio nasceranno cinque figli.[3]
Fratello dell'incisore François Germain, Jacques Aliamet si avvicinò all'arte dapprima disegnando vignette per gli scritti dell'incisore, saggista, enciclopedista Claude-Henri Watelet,[4] successivamente con le lezioni dell'incisore e disegnatore Jacques-Philippe Le Bas,[2] dove rimase per due o tre anni, poi andò a lavorare per sei mesi presso Carle Van Loo (Charles André van Loo), allora direttore della Académie royale de peinture et de sculpture.[1]
Il suo primo lavoro, un'incisione di una targa, fu realizzato nel 1748, anche se Delignières affermò che già nel 1743 era attivo.[2]
Durante la sua carriera divenne noto inizialmente per le sue illustrazioni di libri, per i quali realizzò più di centotrenta vignette in trentacinque opere diverse, tra le quali, assieme all'abate di Saint-Non collaborò alla realizzazione delle Battaglie della Cina (1774) e al Voyage Pittoresque de Naples et de Sicile (1781-1786),[5] e successivamente per le tavole incise su ispirazione di Claude Joseph Vernet, Nicolaes Berchem, Philips Wouwerman, ma si dedicò anche a molti altri generi, tra i quali ritratti, soggetti galanti,[2] pitture di paesaggi.[6] Ha perfezionato la tecnica di incisione denominata puntasecca, in base alla quale la matrice viene incisa direttamente con una punta metallica dura e acuminata, conferendo un caratteristico segno vellutato alla stampa.[7]
Le sue incisioni si dimostrarono significative per la sicurezza del disegno e l'armonia dei toni, Secondo il Bénézit il suo cesello ha una notevole sicurezza.[3]
Le sue stampe si caratterizzarono per una piacevole chiarezza e delicatezza degli effetti di stampa.[6]
Diventò membro dapprima dell'Académie royale nel 1763 e dopo pochi anni membro dell'Accademia imperiale di Vienna.[8]
Ha esposto regolarmente le sue opere al Salon de peinture et de sculpture.[1]
Morì a Parigi il 29 maggio 1788, all'età di 61 anni.[2]
Opere
- I laboriosi italiani, tratta da Joseph Vernet (1765);
- Il fuoco notturno, tratta da Joseph Vernet (1765);
- Il forno di mattoni, tratta da Berchem (1765);
- L'incontro delle due donne del villaggio, tratto da Berchem (1765);
- Antico porto di Genova, tratta da Berchem (1767);
- La sera e la notte, parte delle Quattro ore del giorno, tratta da Vernet (1771);
- La provvida pastorella, tratta da François Boucher (1773);
- La redenzione dello schiavo, secondo Berchem (1777);
- Rivage vicino a Tivoli, tratta da Vernet (1779);
- Una caccia nella foresta, secondo Berchem (1881);
- Il massacro degli innocenti, tratta da Charles Le Brun (1887);
- Terza e quarta vista di Saverne, tratta da Brandt (1887).
- Il punto di vista del Levante, tratta da Vernet;
- Il tempo nebbioso, tratta da Vernet;
- Il tempo tempestoso, tratta da Vernet;
- Una guardia avanzata di hulans, tratta da Wouverman;
- Interruzione spagnola, tratta da Wouverman;
- Il sorgere della luna, tratta da Aernout van der Neer;
- Place des halles, tratta da Étienne Jeaurat;
- Place Maubert, tratta da Étienne Jeaurat;
- La Filosofia addormentata, tratta da Jean-Baptiste Greuze.
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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