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politico italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Ivo Rossi (Padova, 18 marzo 1955) è un politico italiano.
Ivo Rossi | |
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Sindaco facente funzioni di Padova | |
Durata mandato | 10 giugno 2013 – 9 giugno 2014 |
Predecessore | Flavio Zanonato |
Successore | Massimo Bitonci |
Vicesindaco di Padova | |
Durata mandato | 10 luglio 2009 – 10 giugno 2013 |
Vice di | Flavio Zanonato |
Predecessore | Claudio Sinigaglia |
Successore | Eleonora Mosco |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Democratico (dal 2007) In precedenza: DP (fino al 1989) FdV (1990-2001) DL (2002-2007) |
Titolo di studio | Laurea in scienze politiche |
Università | Università degli Studi di Padova |
Professione | Funzionario |
Laureato in scienze politiche all'Università degli Studi di Padova, è stato funzionario del Ministero dell'Economia e delle Finanze e dirigente del Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie.
Dal 1982 al 1990 e dal 1999 al 2004 è stato consigliere comunale di Padova, prima per Democrazia Proletaria e poi per la Federazione dei Verdi. Dal 1990 al 2000 è stato consigliere della Regione Veneto (componente dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale dal 1990 al 1995 e Presidente del gruppo dei Verdi dal 1995 al 2000). Dal 2004 al 2009 è stato assessore del Comune di Padova, prima per La Margherita e poi per il PD. Dal 2009 al 2013 è stato vice sindaco ed assessore del Comune di Padova.
Ѐ componente, in rappresentanza dello Stato, della Commissione paritetica per le norme di attuazione dello Statuto speciale della regione Friuli Venezia Giulia.
Ѐ stato componente della Commissione di studio sull'autonomia differenziata, istituita con decreto ministeriale del 3 dicembre 2019, integrata con DM del 15 luglio 2020.
Dal 10 giugno 2013 è diventato sindaco a seguito della nomina di Flavio Zanonato a ministro dello Sviluppo Economico[1][2]. Durante il mandato, Rossi si occupò soprattutto di aumentare le misure di sicurezza per i cittadini[3], contrastando la microcriminalità[4] e inasprendo multe e divieti[5]. In questo periodo entrò anche in polemica con Dario Fo, che accusò l'amministrazione comunale di Padova di prestare scarsa attenzione ai problemi strutturali della Cappella degli Scrovegni, minacciata da alcune infiltrazioni[6].
Nel febbraio 2014 ha vinto le primarie del centrosinistra per la candidatura a sindaco del Comune di Padova. Alle elezioni amministrative del 2014 si è quindi presentato come candidato sindaco, sostenute da sei liste, tra le quali quella del Partito Democratico, di Sinistra Ecologia e Libertà e dell'Italia dei Valori. Viene sconfitto al ballottaggio dal leghista Massimo Bitonci[7].
Ѐ stato Presidente dell'Associazione italiana delle città ciclabili.
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