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genere di animali della famiglia Istiodactylidae Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Istiodactylus è un genere di pterosauro di medie dimensioni, vissuto durante il Cretacico inferiore. Il genere contiene due specie distinte: la prima I. latidens fu scoperta nel sud della Gran Bretagna, mentre la seconda I. sinensis è stata scoperta in Cina. L' Istiodactylus si distingue tra gli pterosauri soprattutto per l'insolita forma del muso e per l'insolita forma dei denti.
Istiodactylus | |
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Frammenti e ricostruzione grafica del cranio di I. latidens | |
Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Ordine | † Pterosauria |
Famiglia | † Istiodactylidae |
Genere | † Istiodactylus Howse,Milner & Martill, 2001 |
Nomenclatura binomiale | |
† Ornithodesmus latidens Hooley, 1913 | |
Sinonimi | |
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Specie | |
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L’Istiodactylus era uno pterosauro di medie dimensioni. Le stime sulla lunghezza complessiva dell'animale sono state a lungo contestate da vari paleontologi a causa dei pochi resti frammentari a disposizione. Le prime stime, infatti, affermavano che il cranio dell'olotipo doveva essere lungo circa 56 centimetri (22 in), tuttavia uno studio del 2012, ha concluso che il cranio dell'esemplare NHMUK R3877, non doveva superare i 43 centimetri (17 in) di lunghezza.[2] La massima apertura alare che poteva raggiungere un esemplare completamente adulto si aggirava sui 4,3 metri (14 ft), per una lunghezza complessiva di circa 54 cm (20 in)[2], praticamente la metà del più grande Pteranodon.
Per via dello strano profilo del becco, dalla punta di forma arrotondata, l’Istiodactylus è stato talvolta indicato come "pterosauro dal becco d'anatra".[3] Tuttavia, al contrario del becco delle anatre, il becco dell’Istiodactylus era colmo di denti di forma vagamente triangolare e compressi lateralmente, molto adatti ad afferrare e strappare. Il cranio era relativamente breve e i denti si trovavano solamente alla fine del becco. Tutte queste insolite strutture anatomiche hanno fatto supporre a scienziati come Witton, che l’Istiodactylus dovesse essere essenzialmente un saprofago.[2]
Nel 1887, il paleontologo Harry Govier Seeley, ritrovò i resti di bacino fossile, nei pressi dell'Isola di Wight, denominando i fossili come Ornithodesmus cluniculus, pensando che si trattasse di un uccello.[4] Solo nel 1901, Seeley si rese conto che i fossili da lui ritrovati potessero appartenere ad uno pterosauro. In seguito nel 1913, Reginald Walter Hooley descrisse una seconda specie del genere che denominò Ornithodesmus latidens. Il materiale scoperto da Hooley sancì una volta per tutte che i fossili appartenevano ad uno pterosaro. L'olotipo della nuova specie (BMNH R 0176), era uno scheletro parziale e il nome specifico significa "dente ampio", in latino.[5]
Tuttavia, un nuovo studio nel 1980, dichiarò che i fossili appartenenti alla specie Ornithodesmus cluniculus, appartenevano in realtà ad un piccolo dinosauro teropode. Ciò significava che la specie di O. latidens era l'unica specie di pterosauro valida, e pertanto andava considerata come la specie tipo. Il genere fu successivamente ribattezzato come Istiodactylus dagli studiosi Stafford Howse, Andrew Milner, e David Martill, nel 2001. Il nome del genere deriva dal greco: "Istion" che significa vela e "daktylos" che significa dito, riferendosi al fatto che l'ala degli pterosauri è formata da una membrana di pelle collegata al quarto dito della "mano".
Nel 2001, Howse et al., creò la famiglia degli Istiodactylidae.[6]
Nel 2006, fu rinvenuta una seconda specie: I. sinensis ritrovata in Cina, da cui deriva il suo nome specifico. L'olotipo di questa seconda nuova specie (NGMC 99-07-011), è uno scheletro parziale di un individuo subadulto. In confronto alla prima specie, I. sinensis era decisamente più piccolo, per circa un quarto del peso della specie tipo.[7]
Di seguito è riportato un cladogramma che mostra la collocazione filogenetica di Istiodactylus. Ad opera di Andres e Myers (2013).[8]
Pteranodontia |
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