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iscrizione bulgara in slavo ecclesiastico antico Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
L'iscrizione di Bitola è un'iscrizione medievale scritta su pietra in slavo ecclesiastico antico. Fu rinvenuta nel 1956 nella città di Bitola (Repubblica di Macedonia) nel corso della demolizione di una vecchia moschea ottomana. L'iscrizione è conservata presso l'Istituto e Museo del monumento epigrafico di Bitola con la descrizione "frammento marmoreo con lettere cirilliche di Ioan Vladislav del 1015/17"[1].
Il testo commemora le opere di fortificazione della fortezza di Bitola sotto un certo Zar Ivan. Si ritiene che l'iscrizione risalga a circa il 1015 d.C. e che il monarca in questione sia lo Zar Ivan Vladislav di Bulgaria[2][3][4][5][6][7][8][9][10][11][12][13].
Il testo dell'iscrizione è in parte danneggiato. Il testo, con alcune proposte di integrazione delle parti danneggiate fatte da Vladimir Moshin e Iordan Zaimov, è il seguente[14][15]:
«† Въ лѣто Ѕ ҃Ф ҃К ҃Г ҃ отъ створенїа мира обнови сѧ съ градь зидаемъ и дѣлаемъ Їѡаном самодрьжъцемъ блъгарьскомь и помощїѫ и молїтвамї прѣс ҃тыѧ влад ҃чицѧ нашеѧ Б ҃чѧ ї въз()стѫпенїе І ҃В ҃ i връховънюю ап ҃лъсъ же градь дѣлань бысть на ѹбѣжище и на сп҃сенѥ ї на жизнь бльгаромъ начѧть же бысть градь сь Битола м ҃ца окто ҃вра въ К ҃. Конъчѣ же сѧ м ҃ца ... исходѧща съ самодрьжъць быстъ бльгарїнь родомь ѹнѹкъ Николы же ї Риѱимиѧ благовѣрьнѹ сынь Арона Самоила же брата сѫща ц ҃рѣ самодрьжавьнаго гаже i разбїсте въ Щїпонѣ грьчьскѫ воїскѫ ц ҃рѣ Васїлїа кде же взѧто бы злато ... фоѧ съжев ... ц҃рь разбїенъ бы ц҃рѣмь Васїлїемь Ѕ ҃Ф ҃К ҃В ҃ г. лтѣ оть створенїѧ мира ... їѹ съп() лѣтѹ семѹ и сходѧщѹ»
«Nell'anno [1015/1016?] dalla creazione del mondo, questa fortezza, edificata e realizzata da Ivan, Zar di Bulgaria, fu rinnovata con l'aiuto e le preghiere di Nostra Santissima Signora e attraverso l'intercessione dei suoi dodici supremi Apostoli. La fortezza fu realizzata come rifugio e per la salvezza delle vite dei Bulgari. I lavori sulla fortezza di Bitola iniziarono il ventesimo giorno di ottobre e terminarono il [...]. Questo Zar era bulgaro per nascita, nipote dei pii Nikola e Ripsimia, figlio di Aaron, che era fratello di Samuil, Zar di Bulgaria, i due che affrontarono l'esercito greco dell'imperatore Basilio II a Stipone, dove l'oro fu preso [...] e a [...] questo Zar fu sconfitto dall'imperatore Basilio nel 6522 (1014 d.C.) dalla creazione del mondo a Klyutch e morì alla fine dell'estate.[16].»
Nella Repubblica di Macedonia si nega ogni legame tra i Cometopuli e il Primo Impero bulgaro[17]. Per questo, l'importanza storica e politica dell'iscrizione fu la causa di un episodio controverso. Nel 2006, il consolato francese a Bitola sponsorizzò e preparò una guida turistica della città e stampò sulla sua pagina di copertina l'intero testo dell'iscrizione, con la didascalia bulgara chiaramente visibile su di essa. Voci su di esso si diffusero prima della sua presentazione ufficiale e causarono confusione tra gli ufficiali della municipalità di Bitola. Il consolato francese fu informato, la stampa della nuova guida fu sospesa e la foto di copertina fu cambiata[18].
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