Inverno arabo

crisi politica e guerra nel mondo arabo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Con inverno arabo[1][2][3][4][5] giornalisticamente si intende il riaffiorare di autoritarismi, monarchie assolute ed estremismo islamico negli anni successivi alle rivolte della primavera araba. In particolare l'espressione è usata per riferirsi agli eventi avvenuti nei Paesi facenti parte della Lega araba nel Medio Oriente e nel Nordafrica, inclusi la guerra civile siriana, l'insurrezione sunnita irachena e la conseguente guerra civile irachena, la crisi egiziana che ha portato al colpo di stato del generale Abdel Fattah al-Sisi, la seconda guerra civile in Libia e la guerra civile in Yemen.[6] La transizione dalla primavera araba all'inverno arabo è avvenuta entro il 2014 in tutti i Paesi coinvolti.

Fatti in breve Data, Luogo ...
Inverno arabo
Data2014 - 2018 (sviluppo)
Dal 2018 (pieno svolgimento)
LuogoMedio Oriente e Nordafrica
CausaPrimavera araba
Esito
Schieramenti
Forze governativeRibelli libici, siriani, curdi e africaniTerroristi fondamentalisti islamici
Perdite
Centinaia di migliaia di civili uccisi
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Durante l'inverno arabo sono emerse guerre civili regionali multiple, caratterizzate nella gran parte dei casi da conflitti di natura settaria. La crescente instabilità politica e militare regionale ha comportato un declino economico e demografico delle nazioni arabe interessate causando almeno 250 000 morti oltre che diversi milioni di profughi.[7]

Tra gli eventi più significativi dell'inverno arabo figura la rapida ascesa della formazione estremista salafita dello Stato Islamico dell'Iraq e della Siria (ISIS) che dal 2014 al 2019 controllò un'ampia regione situata in larga parte sulla frontiera tra i due Stati.

Note

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