Intolleranza alimentare
reazione avversa ad un alimento Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Per intolleranza alimentare si intende una reazione avversa ad un alimento[1]. È un fenomeno distinto dalle allergie alimentari, che consistono in una reazione immunitaria dell'organismo a uno specifico componente (di solito una proteina) contenuto in un alimento.
Intolleranza alimentare | |
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Classificazione e risorse esterne (EN) | |
ICD-9-CM | V69.1 |
ICD-10 | K90.4 e Z71.3 |
MeSH | D000073923 |
Le intolleranze alimentari sono oggetto di ampie controversie in medicina, sia per ciò che concerne i meccanismi sottesi sia per quanto riguarda la sintomatologia e la diagnosi[1].
Descrizione
Le intolleranze alimentari hanno caratteristiche diverse. Alcune sono enzimatiche, ovvero dettate dall'impossibilità, per appunto mancanza di enzimi, di metabolizzare alcuni elementi (per es. l'intolleranza al lattosio o il favismo)[1].
Sintomi e segni
Riepilogo
Prospettiva
Le intolleranze possono causare un'assai vasta gamma di sintomi (dermatologici[2][3][4][5][6][7], respiratori, asmatici, allergici, gastrointestinali[5][8][9][10][11][12], neurologici e sistemici[9][13][14][15] e altri ancora[14][16][17][18][19][20]). I sintomi possono manifestarsi con tempistiche e severità diverse; possono comparire saltuariamente o essere sempre presenti, allo stesso modo possono manifestarsi ore o giorni dopo l'ingestione di un certo alimento. La severità dei sintomi stessi dipende da quanto il paziente ha mangiato e da che cosa ha mangiato, oltre che dalla concomitanza di altri fattori.
Dermatologici
Si ha orticaria, angioedema, dermatite atopica, dermatite erpetiforme, peggioramento di un eczema, prurito[2].
Gastrointestinali
Si manifestano diarrea, costipazione cronica, afte, nausea, dispepsia, gastroenterite eosinofila, esofagite eosinofila (cfr. eosinofilia sanguigna), crampi addominali, intestino irritabile[8].
Respiratori
Si annoverano congestione nasale e sinusale, irritazione alla gola, peggioramento dell'asma, anafilassi non IgE-mediata[18].
Neurologici
Come sintomi neurologici si manifestano[14] emicrania, nevralgia, parestesie, vertigini, modificazioni comportamentali nei bambini, cambiamenti di umore, letargia o affaticamento, mialgia, fascicolazioni benigne[21], dolori crescenti.
Diagnosi e trattamento
Riepilogo
Prospettiva
Un modo (ancorché piuttosto empirico) per identificare un'intolleranza alimentare è la dieta di eliminazione[1], una dieta molto restrittiva nella quale vengono esclusi tutti i cibi che possono potenzialmente innescare un'intolleranza. La dieta può protrarsi da due a otto settimane, entro le quali solitamente i sintomi scompaiono (sempre che essi siano dovuti a un'intolleranza). Una volta che i sintomi sono sotto controllo, vengono reintrodotti i gruppi di alimenti che erano stati esclusi. Se reintroducendo un determinato gruppo ricompaiono i sintomi, allora tale gruppo è quello responsabile, altrimenti si passa alla reintroduzione del gruppo successivo. Una volta scoperti i gruppi da evitare, si può procedere al riformulazione della dieta. Tale procedura è da effettuarsi esclusivamente sotto supervisione medica, procedere in modo autonomo può essere pericoloso, in particolare per i pazienti affetti anche da altre patologie.
I test sierologici che vengono spesso proposti per identificare le intolleranze alimentari non hanno alcuna valenza scientifica, essi misurano il livello di IgG relative a un particolare alimento; ma tale incremento nelle IgG è una risposta fisiologica dell'organismo al consumo di un particolare alimento e non producono pertanto alcun sintomo[22].
Note
Bibliografia
Voci correlate
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