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modella e attrice statunitense Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Indya Adrianna Moore (Bronx, 17 gennaio 1995) è una modella e attrice statunitense.
È nota per il ruolo di Angel Evangelista nella serie televisiva di FX, Pose.
Nativa del Bronx, da madre portoricana e padre dei Caraibi, lascia la propria famiglia all'età di 14 anni per transfobia e viene affidata a diverse famiglie affidatarie a New York. Lascia la scuola a causa del bullismo ricevuto e conseguirà il GED.[1][2]
Inizia la carriera da modella a 15 anni, nonostante l'industria della moda pensasse fosse una scelta rischiosa.[3]
Nel 2017 Moore prese parte al film indipendente Saturday Church, promosso al Tribeca Film Festival, dietro sollecitazione del coreografo Jose Gutierez Xtravaganza, ballerino in Vogue di Madonna e attivo nella ball culture newyorkese. Nello stesso anno, venne chiamata da Ryan Murphy a prendere parte alla serie televisiva Pose, che racconta l'ambiente delle ballroom alla fine degli anni Ottanta a New York, trasmessa sul canale FX dal 2018.
Nel 2019 è la prima persona apertamente transgender a posare sulla copertina della rivista Elle[4], è apparsa inoltre anche su Teen Vogue, L'Officiel e W Korea. È stata tra i volti della campagna pre-autunnale di Louis Vuitton[5], scelta da Nicolas Ghesquière[6], è stata inserita dalla rivista Time nella lista delle 100 personalità più influenti del 2019.[7]. Viene scelta, inoltre, per prendere parte all'edizione 2020 del Calendario Pirelli, immortalata da Paolo Roversi.[8]
Moore è una donna transgender e ha apertamente parlato dei suoi problemi nel passato con il bullismo e la transfobia, che la hanno costretta a lasciare casa all'età di 14 anni e abbandonare la scuola. Moore si identifica nel genere non-binario ed è solita utilizzare il pronome inglese "they/them" ("loro") e "she/her" ("lei").
Nel dicembre 2018, Moore ha fatto inoltre coming out come poliamorista.
In un'intervista Moore parlò di come, sebbene identificandosi nel genere non-binario, essere vista come donna significhi per lei anche essere soggetta alla stessa "sorveglianza e scrutinio" delle donne, non nascondendo però il suo desiderio di usare la moda come mezzo per riprendersi quel potere:
«Mi sento così riguardo alla moda. Mi sento così riguardo alla mia autonomia nell'esprimermi. Sono non-binary, ma non ne parlo spesso. Non penso che le persone siano ancora pronte a capire, cosa che non mi dà fastidio, ma riconosco come posso essere percepita come una donna. E proprio perché sono vista come una donna, bisessuale o che si presenta come non-binaria, le persone mi giudicheranno sotto gli stessi standard con cui vengono giudicate tutte le donne.»
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