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In the Pines, conosciuta anche con i titoli Black Girl e Where Did You Sleep Last Night?, è un brano tradizionale di musica folk statunitense composto probabilmente negli anni settanta del 1800. L'identità dell'autore della canzone è sconosciuta, ma ne esistono numerose esecuzioni da parte di altri artisti in svariati generi musicali. Tradizionalmente, la canzone viene maggiormente associata con il bluesman americano Leadbelly, che ne incise molte versioni negli anni quaranta, e con il musicista bluegrass Bill Monroe, che aiutò a diffondere il brano a livello popolare negli anni cinquanta.
In the Pines | |
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Artista | |
Autore/i | Sconosciuto |
Genere | Folk |
Esecuzioni notevoli | Leadbelly, Bill Monroe, Nirvana, The Four Pennies |
Data | 1917 |
La canzone, eseguita dai The Four Pennies, raggiunse la UK top 20 nel 1964. Una versione dal vivo eseguita dal gruppo musicale grunge Nirvana, ispirata alla versione di Leadbelly e registrata durante la loro esibizione acustica nel programma MTV Unplugged del 1993, rinnovò la fama della canzone presso le nuove generazioni.
Come molte altre canzoni folk, In the Pines passò da generazione a generazione per tradizione orale. La prima versione stampata su spartito, compilata da Cecil Sharp, apparve nel 1917, e comprendeva solo quattro righe di testo e la melodia. Il testo riportato era il seguente:
«Black girl, black girl, don't lie to me
Where did you stay last night?
I stayed in the pines where the sun never shines
And shivered when the cold wind blows»
«Ragazza nera, ragazza nera, non mi mentire
Dove hai passato la notte scorsa?
Me ne stavo tra i pini dove il sole non splende mai
E rabbrividivo mentre soffiava il vento freddo»
Nel 1925, una versione del brano venne registrata su un cilindro fonografico da un collezionista di musica folk. Questa fu la prima versione documentata della variante "The Longest Train" della canzone, che include la strofa: «The longest train I ever saw» ("Il treno più lungo che abbia mai visto"). Questo verso probabilmente derivava da una canzone differente che venne successivamente inglobato in In the Pines. Le parole del testo che in alcune versioni citano la "Joe Brown's coal mine" e la "Georgia line" possono riferirsi a Joseph E. Brown, ex Governatore della Georgia, che mise a lavorare i carcerati nelle miniere nel 1870 circa. Mentre le prime versioni della canzone contengono il macabro riferimento ad una decapitazione causata dal passaggio di un treno, quasi tutte le successive edizioni omettono il particolare del treno ed attribuiscono la causa dell'incidente ad altro motivo. Lo storico della musica Norm Cohen fece notare nel suo libro del 1981 intitolato Long Steel Rail: The Railroad in American Folksong, che la canzone mantiene tre elementi costanti nelle diverse versioni esistenti: il ritornello che cita gli alberi di pino ("in the pines"), la strofa sul "the longest train" e la decapitazione, ma non sempre tutti e tre gli elementi sono presenti in contemporanea.[1][2]
A partire dal 1926, molte registrazioni della canzone sono state eseguite da vari musicisti folk e bluegrass. In un'analisi del 1970, Judith McCulloh trovò ben 160 versioni della traccia.[3] Oltre alla presenza dei tre elementi costanti, la persona che si reca "tra i pini", o che viene decapitata, viene di volta in volta descritta essere un uomo, una donna, un adolescente, marito, moglie, o un genitore, mentre i pini possono essere visti come una metafora della sessualità umana, della morte, o della solitudine. Il treno viene indicato come l'assassino inconsapevole della persona amata, oppure come il mezzo che si porta via l'amato, lontano da casa.[1]
Le incisioni della canzone effettuate da Bill Monroe nel 1941 e nel 1952, entrambe con il titolo In the Pines, furono molto influenti per le successive versioni bluegrass e country del brano stesso. Registrate con i suoi Bluegrass Boys con l'ausilio di violini e canto in stile yodel, le due versioni di Monroe omettono qualsiasi riferimento alla decapitazione.
J. E. Mainer & His Mountaineers incisero una versione della canzone per la RCA Victor nel 1935, che venne successivamente ripubblicata nel 1966 sull'album The Railroad In Folksong. Questa versione contiene i versi: «Look up, look down the lonesome road where you and I must go, in the pines, in the pines, where the sun never shines, where I shiver when the cold wind blows... ».
Huddie Ledbetter, alias Lead Belly, incise circa una mezza dozzina di versioni della canzone tra il 1944 e il 1948, principalmente con il titolo Black Girl o Black Gal. La sua prima interpretazione, registrata su etichetta Musicraft Records a New York City nel febbraio 1944, è di gran lunga la più celebre. Intitolata Where Did You Sleep Last Night, questa versione appare in numerose compilation e raccolte postume di Lead Belly.
Un'altra versione molto conosciuta venne incisa da Lead Belly per la Moses Asch, sussidiaria della Folkways Records, a New York City. Intitolata Black Girl o In the Pines, questa versione appare nelle antologie Where Did You Sleep Last Night – Lead Belly Legacy Vol. 1 (1996), e The Definitive Lead Belly (2008).
Lead Belly viene spesso indicato erroneamente come l'autore stesso della canzone. Tuttavia, Ledbetter non compose In the Pines, ma la reinterpretò solamente, come molti altri artisti dopo e prima di lui.
In the Pines, tradotta nel linguaggio cajun ed intitolata Pine Grove Blues o Ma Negresse, divenne uno dei brani cardine della musica Cajun. In questa veste, la canzone viene comunemente associata con Nathan Abshire, il suonatore di fisarmonica della Louisiana, la quale Pine Grove Blues fu il suo più grande successo. La melodia di questa versione è prettamente blues, ma il testo, quando tradotto in inglese, ricorda il familiare: «Hey, black girl, where did you sleep last night?». Abshire registrò la canzone in almeno tre occasioni differenti, nel corso degli anni quaranta. Da allora, la versione di Abshire è stata reinterpretata da numerosi musicisti cajun e zydeco, inclusi Pine Leaf Boys, Lost Bayou Ramblers, Beau Jocque, e Cedric Watson.
The Four Pennies incisero e pubblicarono una cover della canzone con il titolo Black Girl nell'ottobre 1964. La loro versione raggiunse la posizione numero 20 in Gran Bretagna,[4] riscuotendo successo anche negli Stati Uniti.[5]
Where Did You Sleep Last Night | |
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Artista | Nirvana |
Autore/i | Lead Belly |
Genere | Rock alternativo Blues rock |
Stile | Folk rock |
Edito da | DCG Records |
Pubblicazione originale | |
Incisione | MTV Unplugged in New York |
Data | 1994 |
Durata | 5'08" |
I Nirvana, gruppo grunge statunitense, ne ha fatto una cover dal vivo, per l'album MTV Unplugged in New York, pubblicato il 1º novembre 1994.
La band eseguiva sporadicamente la canzone dal vivo già dall'inizio degli anni novanta. Il cantante e chitarrista Kurt Cobain era venuto a conoscenza del brano grazie a Mark Lanegan, e aveva suonato la chitarra e cantato i cori nella versione della traccia pubblicata nell'album solista di Lanegan del 1990, The Winding Sheet. Come Lanegan, anche Cobain era solito urlare a squarciagola l'ultima strofa del testo della canzone.
È molto probabile che Cobain fece riferimento alla versione della canzone eseguita da Leadbelly nel 1944 per la sua interpretazione del brano; quella era la versione posseduta da Lanegan in un vecchio vinile a 78 giri,[1] ed è questa che ricorda più da vicino la versione data da Cobain, sia nel testo, che nella forma e nel titolo. Nel 2009, in un articolo per MTV, Kurt Loder ricordò di aver discusso all'epoca con Kurt Cobain circa il corretto titolo della canzone, che Cobain insisteva essere Where Did You Sleep Last Night (come nella versione di Lead Belly), mentre lui preferiva l'originale In the Pines utilizzato da Bill Monroe (e anche da Lead Belly in alcune incisioni).[6]
Cobain ricevette molti elogi per la sua esecuzione acustica del brano inclusa in MTV Unplugged In New York. La canzone venne anche pubblicata su singolo promozionale.[7] Nel 2002 la sua versione è stata inclusa nella compilation "best of" Nirvana. Un nastro demo casalingo del solo Cobain che esegue la canzone, registrato nel 1990, appare nel box set del 2004 With the Lights Out.
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