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film del 1958 diretto da Ermanno Olmi Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il tempo si è fermato è un film del 1959 scritto e diretto da Ermanno Olmi.
Il tempo si è fermato | |
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Una scena del film | |
Titolo originale | Il tempo si è fermato |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 1959 |
Durata | 83 min |
Dati tecnici | B/N rapporto: 2,35:1 |
Genere | commedia |
Regia | Ermanno Olmi |
Soggetto | Ermanno Olmi |
Sceneggiatura | Ermanno Olmi |
Casa di produzione | Sezione cinema Edisonvolta |
Distribuzione in italiano | Lux Film |
Fotografia | Carlo Bellero |
Montaggio | Carla Colombo |
Musiche | Pier Emilio Bassi |
Interpreti e personaggi | |
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Roberto Seveso, un giovane studente universitario, trova lavoro come guardiano invernale di una diga idroelettrica nei pressi del monte Adamello in provincia di Brescia in sostituzione di Pedranzini, un operaio rimasto a casa perché la moglie ha partorito.
Nella baracca, immersa nel silenzio e nell'isolamento della montagna, il giovane dovrà convivere con un collega anziano, un taciturno padre di famiglia di nome Natale. La iniziale reciproca diffidenza si trasformerà col tempo in simpatia reciproca.
Ermanno Olmi aveva lavorato come fattorino alla Edison-Volta, per mantenersi agli studi quando frequentava l'Accademia di Arte Drammatica a Milano. Successivamente realizzò per la stessa azienda una serie di documentari, Anche Il tempo si è fermato era stato concepito come documentario per l'Edison-Volta e crebbe tra le mani del giovane Olmi, divenendo il suo primo lungometraggio, girato con attori non professionisti e con suono in presa diretta[2] in piena aderenza ai canoni del neorealismo[3]. Il film viene presentato nell’ambito della 20ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia alla decima edizione della “Mostra Internazionale del Film Documentario e del Cortometraggio - Film a soggetto“.
Opera inventariata alla Cineteca della Fondazione Ansaldo tra i film «che hanno raggiunto alti livelli poetici»[4], copia del film è stata restaurata dalla Cineteca del Comune di Bologna.[5] Il tempo si è fermato, in quanto esperienza di vita e di arte, è approfondito nel film di Tatti Sanguineti Conversazione con Ermanno Olmi (2009).[6]
Il Morandini commenta: «Racconto di comportamenti più e prima ancora che di psicologie, non fa concessioni allo spettacolo o al romanzo: nessun incidente, nemmeno una piccola slavina, tutto concentrato sui gesti, gli oggetti, i piccoli particolari quotidiani con un filo di bonaria ironia. Una piccola musica, un film di grazia»[2].
Per Il Mereghetti: «Il rigore stilistico e la partecipe aderenza agli eventi sono alla base di un'intensa ed emozionante parabola sul rapporto fra gli uomini e la natura, sul valore di un mondo impermeabile ai sussulti della modernità»[3].
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