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racconto di Fëdor Dostoevskij Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il sogno dello zio (in russo: Дядюшкин сон, Djadjuškin son) è un romanzo di Fëdor Dostoevskij scritto nel 1859 e uscito sulla rivista «Russkoe slovo», dopo quasi dieci anni di assenza letteraria dovuta all’esilio in Siberia. Ha fin dalle intenzioni tono umoristico e gogoliano.
Il sogno dello zio | |
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Titolo originale | Дядюшкин сон |
Autore | Fëdor Dostoevskij |
1ª ed. originale | 1859 |
1ª ed. italiana | 1930 |
Genere | novella |
Sottogenere | grottesca |
Lingua originale | russo |
Ambientazione | Mordàsov |
Protagonisti | Mar'ja Aleksandrovna Moskaleva |
Mar'ja Aleksandrovna Moskaleva, madre ambiziosa, vive con la bella figlia Zinaida, detta Zina, nella città immaginaria di Mordàsov, covo di ipocriti, e vorrebbe sposarla al principe K., vecchio un poco tonto e "quasi morto", per farla vivere e vivere lei stessa da ricca. La ragazza, ancora giovane e ingenua lo chiama zio, e la madre ne annuncia il corteggiamento, riferendo alle "comari stizzose e malevole"[1] della cittadina che lui ne ha chiesto la mano. Ma c'è aria di scandalo e molte dicerie sul fatto che lei abbia circuito il vecchio. Per difendersi Mar'ja riesce a far pronunciare al vecchio una dichiarazione ufficiale e le comari invidiose ora si congratulano con lei. Però un giovane, innamorato di Zina, riesce a convincere il vecchio che tutto sia solamente un sogno e il vecchio, per lo scompiglio emotivo, muore.
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