Il pomeriggio di un fauno (L'après-midi d'un faune) è un poema in 110 versi alessandrini composto dal poeta francese Stéphane Mallarmé. È la sua opera più famosa e costituisce una pietra miliare nella storia del simbolismo nella letteratura francese. Paul Valéry lo considerava il più grande poema della letteratura francese.[1]

Fatti in breve Titolo originale, Autore ...
Il pomeriggio di un fauno
Titolo originaleL'après-midi d'un faune
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Frontespizio del poema, disegno di Édouard Manet.
AutoreStéphane Mallarmé
1ª ed. originale1876
Generepoesia
Lingua originalefrancese
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Stéphane Mallarmé rappresentato come un fauno, copertina della rivista letteraria Les hommes d'aujourd'hui, 1887

Le versioni iniziali del poema furono scritte tra il 1865 e il 1867 (la prima menzione del poema si trova in una lettera che Mallarmé scrisse a Henri Cazalis nel giugno del 1865), mentre la versione finale 1876.

L'opera descrive le esperienze sensuali di un fauno che si è appena svegliato da un sonno pomeridiano e racconta, in una sorta di monologo sognante, delle ninfe che ha incontrato (o ha immaginato di incontrare) la mattina.

Importanti letterati italiani hanno tradotto il poema del Fauno, come Giuseppe Ungaretti[2], Alessandro Parronchi[3], Diego Valeri[4] e Alessandro Dommarco[5]. Il poema di Mallarmé ha ispirato l'opera orchestrale di Claude Debussy, Prélude à l'après-midi d'un faune, e il balletto Il pomeriggio di un fauno di Nižinskij. Il poema ha avuto una grande influenza anche sullo sviluppo del modernismo nelle arti.

Note

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