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poema di Stéphane Mallarmé Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il pomeriggio di un fauno (L'après-midi d'un faune) è un poema in 110 versi alessandrini composto dal poeta francese Stéphane Mallarmé. È la sua opera più famosa e costituisce una pietra miliare nella storia del simbolismo nella letteratura francese. Paul Valéry lo considerava il più grande poema della letteratura francese.[1]
Il pomeriggio di un fauno | |
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Titolo originale | L'après-midi d'un faune |
Frontespizio del poema, disegno di Édouard Manet. | |
Autore | Stéphane Mallarmé |
1ª ed. originale | 1876 |
Genere | poesia |
Lingua originale | francese |
Le versioni iniziali del poema furono scritte tra il 1865 e il 1867 (la prima menzione del poema si trova in una lettera che Mallarmé scrisse a Henri Cazalis nel giugno del 1865), mentre la versione finale 1876.
L'opera descrive le esperienze sensuali di un fauno che si è appena svegliato da un sonno pomeridiano e racconta, in una sorta di monologo sognante, delle ninfe che ha incontrato (o ha immaginato di incontrare) la mattina.
Importanti letterati italiani hanno tradotto il poema del Fauno, come Giuseppe Ungaretti[2], Alessandro Parronchi[3], Diego Valeri[4] e Alessandro Dommarco[5]. Il poema di Mallarmé ha ispirato l'opera orchestrale di Claude Debussy, Prélude à l'après-midi d'un faune, e il balletto Il pomeriggio di un fauno di Nižinskij. Il poema ha avuto una grande influenza anche sullo sviluppo del modernismo nelle arti.
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