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romanzo scritto da Charles Dickens Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il nostro comune amico (Our Mutual Friend), pubblicato in italiano anche col titolo L'amico comune[1], è un romanzo dell'autore inglese Charles Dickens.
Il nostro comune amico | |
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Titolo originale | Our Mutual Friend |
Altri titoli | L'amico comune |
Autore | Charles Dickens |
1ª ed. originale | 1864-1865 |
1ª ed. italiana | 1868 |
Genere | romanzo |
Sottogenere | giallo, romanzo sociale |
Lingua originale | inglese |
Ambientazione | Inghilterra |
Il romanzo fu pubblicato mensilmente su alcuni fascicoli (come avvenne per gran parte delle opere dell'autore) dall'aprile del 1864 al novembre dell'anno seguente. Per rispettare le date di pubblicazione lo scrittore lavorò duramente. Della prima puntata furono edite 40000 copie, un numero altissimo per l'epoca, successivamente ridotto a 35000. Alcune pagine di questo manoscritto vennero perdute da Dickens nel 1865 durante un incidente ferroviario sul treno, partito dal porto di Folkestone, che conduceva l'autore a Londra, deragliando a Staplehurst; diversi fogli furono recuperati dallo scrittore. Dell'incidente si parla nel poscritto del libro.
Il romanzo è diviso in quattro libri: "La coppa e il labbro", "Gente dello stesso stampo", "Un lungo cammino" e "Una svolta".
Di seguito sono riportate le date di pubblicazione dei vari fascicoli.[2]
Numero | Data | Capitoli |
---|---|---|
I | maggio 1864 | (1-4) |
II | giugno 1864 | (5-7) |
III | luglio 1864 | (8-10) |
IV | agosto 1864 | (11-13) |
V | settembre 1864 | (14-17) |
VI | ottobre 1864 | (1-3) |
VII | novembre 1864 | (4-6) |
VIII | dicembre 1864 | (7-10) |
IX | gennaio 1865 | (11-13) |
X | febbraio 1865 | (14-16) |
XI | marzo 1865 | (1-4) |
XII | aprile 1865 | (5-7) |
XIII | maggio 1865 | (8-10) |
XIV | giugno 1865 | (11-14) |
XV | luglio 1865 | (15-17) |
XVI | agosto 1865 | (1-4) |
XVII | settembre 1865 | (5-7) |
XVIII | ottobre 1865 | (8-11) |
XIX-XX | novembre 1865 | (12-17) |
Durante un viaggio all'estero, John Harmon scopre di aver ereditato una fortuna in seguito alla morte del padre, un ricco imprenditore, ma con una condizione: se non sposerà Bella Wilfer, una donna che John non conosce, la somma verrà ricevuta dai coniugi Boffin, ex-domestici del padre. Mentre sta tornando in Inghilterra, durante il viaggio per nave egli confida ad un ufficiale di bordo l'idea di assumere una falsa identità per conoscere Bella prima dell'eventuale matrimonio, ma l'ufficiale cerca di ucciderlo per derubarlo; rimane però ucciso e il suo cadavere scivola nel Tamigi (la lotta è infatti avvenuta nei pressi di questo fiume) e viene scambiato per il corpo di Harmon, il quale è invece vivo e vegeto. Quest'ultimo approfitta dell'accaduto per realizzare la sua idea di cambiare identità e nome: rintracciati i Boffin, i quali hanno intanto ricevuto l'eredità a causa della falsa notizia della morte di John, riesce a farsi assumere come loro segretario con lo pseudonimo di Rokesmith. Quest'ultimo fa conoscenza di Bella, la quale è adottata dai Boffin: è frivola ma in fondo buona e anche affascinante ed egli se ne invaghisce. I Boffin hanno frattanto capito la vera identità di Rokesmith, ma vogliono segretamente mettere Bella alla prova: fingendo una durezza, un'avarizia e una venalità che non sono mai stati presenti in loro licenziano il loro segretario. Bella supera la prova: comprendendo che le ricchezze possono nuocere se cadono nelle mani di alcune persone, fugge e, avendo capito che il suo spasimante è un uomo pieno di virtù, lo sposa. I Boffin svelano infine il loro piano ai due sposi e si riappacificano con loro.
Inoltre, a questo racconto s'intrecciano le vicende del giovane avvocato Eugene Wrayburn, il quale s'è invaghito di Lizzy Hexam, il cui padre per mestiere ripesca cadaveri dal Tamigi (è quello che, fra l'altro, trova nel primo capitolo del libro il presunto cadavere di Harmon). Eugene è vittima di un tentativo di assassinio da parte del suo rivale in amore, un malvagio insegnante, ma verrà salvato dalla sua innamorata, che lo sposa nonostante le sue disperate condizioni di incertezza tra vita e morte. Dopo qualche tempo egli guarisce e vive felicemente con la dolce Lizzy.
Oltre alla critica alla società borghese (vedi sezione sottostante) nel libro non sono presenti critiche particolarmente aspre quali quelle di altri romanzi dell'autore (come quella di "Tempi difficili" nei confronti della civiltà industriale o quella di "Martin Chuzzlewit" verso l'America).
Tuttavia, sono mosse delle contestazioni nei confronti delle poorhouse o workhouse (letteralmente "casa dei poveri" o "casa di lavoro") strutture che avrebbero dovuto ospitare i meno adatti al lavoro (in particolare gli anziani), riformate nel 1834 dal Parlamento inglese e che erano considerate simili a prigioni dai popolani, contro le quali Dickens si accanì da "Oliver Twist" a "Il mistero di Edwin Drood". Esse vengono menzionate con orrore quando si parla di un orfano che vi ha vissuto (durante la ricerca dell'orfano da ospitare da parte dei Boffin).[3]
Inoltre, Dickens critica la pessima organizzazione della scuola inglese, prevalentemente organizzata da società religiose (almeno fino al 1870, proprio l'anno della morte dell'autore, nel quale venne messo in atto l'Education Act, legge sull'istruzione): così, basta una mordace considerazione di Wrayburn per demistificare i penosi sforzi di Headstone e del suo allievo Hexam.[4]
«Un capolavoro assoluto, d'invenzione come di scrittura.»
Molti critici letterari ritengono "Il nostro comune amico" il romanzo più complesso e disperato dell'autore inglese, in cui i suoi ultimi "resti" di illusioni sulla funzione progressiva dei borghesi sono ormai scomparsi e anche il proletariato lo emula e cerca di imitarlo[5] e l'hanno paragonato ad un caleidoscopio, attraverso il quale egli analizzò classi sociali e persone[6].
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