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romanzo poliziesco di Fred Vargas Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il morso della reclusa (Quand sort la recluse) è un romanzo poliziesco del 2017 della scrittrice francese Fred Vargas, il nono con protagonista il personaggio del commissario Jean-Baptiste Adamsberg e la squadra del commissariato del XIII arrondissement di Parigi.
Il morso della reclusa | |
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Titolo originale | Quand sort la recluse |
Autore | Fred Vargas |
1ª ed. originale | 2017 |
1ª ed. italiana | 2018 |
Genere | romanzo |
Sottogenere | giallo |
Lingua originale | francese |
Protagonisti | Jean-Baptiste Adamsberg |
Serie | Il commissario Adamsberg |
Preceduto da | Tempi glaciali |
Seguito da | Sulla pietra |
Il romanzo è stato pubblicato per la prima volta in Francia nel 2017 dall'editore Groupe Flammarion[1] tradotto e pubblicato in Italia nel 2018, da Giulio Einaudi Editore[2].
Il commissario Adamsberg, dopo le vicende narrate nel precedente romanzo Tempi glaciali[3] è ancora in Islanda, sull'isola di Grímsey, ma viene richiamato dal suo vice Adrien Danglard per un caso spinoso. Adamsberg risolve rapidamente il caso ma nota che Voisenet, uno dei suoi uomini, sta seguendo la cronaca di una serie di decessi apparentemente accidentali dovuti al morso di ragno violino. Il morso di questo ragno è raramente mortale, ma i tre morti sono ultraottantenni, ragion per cui l'autorità giudiziaria non ha intrapreso alcuna indagine. Adamsberg però, sostenuto da una piccola parte della squadra e osteggiato con particolare ostinazione da Danglard, decide di indagare in autonomia, senza l'assenso dei superiori.
Le indagini lo portano a scoprire che tutti i decessi sono collegati a un gruppo di ragazzini che negli anni '40 erano stati ospitati in un orfanotrofio vicino a Nîmes. Il gruppo si era reso colpevole di numerosi atti di bullismo, in particolar modo tramite l'utilizzo di ragni violino; alcuni dei ragazzini morsicati avevano subito danni seri, quali l'amputazione di arti o l'impotenza permanente. In seguito, lo stesso gruppo si era dedicato agli stupri, anche su minori. Però sia la pista legata alle vittime dei morsi di ragno sia quella legata alle vittime di violenza, da principio promettenti, risultano infondate.
Durante le indagini i restanti membri della banda muoiono per loxoscelismo nonostante fossero sotto protezione, senza che sia possibile ricostruire nemmeno la dinamica delle aggressioni. Adamsberg è ossessionato dalle assonanze fra il nome del ragno (in francese recluse brune), la pratica religiosa della reclusione, a cui aveva assistito da bambino in una forma estrema e sconvolgente, e un caso di sequestro di persona e sfruttamento sessuale minorile nel quale il gruppo era stato coinvolto. Seguendo il filo di questi "protopensieri"[4] riesce a collegare tutti gli elementi, solo apparentemente separati, e a trovare la colpevole degli omicidi, una delle bambine stuprate ripetutamente dai ragazzi dell'orfanotrofio che, sotto falso nome, aveva affiancato Adamsberg durante l'indagine.
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