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Il libro dei versi
raccolta di poesie ad opera di Arrigo Boito Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il libro dei versi è un'opera di Arrigo Boito uscita in prima edizione nel 1877 assieme a Re Orso, a Torino per Casanova editore. La seconda edizione uscì sempre per lo stesso editore e sempre assieme al poemetto Re Orso nel 1902.
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L'opera
Riepilogo
Prospettiva
Approfondimento
Il famoso incipit di Dualismo: «Son luce ed ombra; angelica / farfalla o verme immondo» deve molto a Dante, di cui Boito era appassionato lettore. Si veda, infatti, Purgatorio, X 124-25: «siam vermi / Nati a formar l'angelica farfalla». A conferma dell'influenza dantesca, al v. 51 della stessa lirica si legge «che s'indìa», dove il verbo indiare è prelevato direttamente da Paradiso, IV 28.
Il libro dei versi è uno dei documenti poetici più importanti della letteratura scapigliata esprimendo pienamente quel dualismo che è marchio di fabbrica di tutta la Scapigliatura. Vi si trovano componimenti famosissimi che si studiano ancora a scuola come Dualismo che tratta della lacerazione prodotta da due opposti inconciliabili (l'ideale e il reale) e Lezione d'anatomia strutturata sulla contrapposizione tra sogno e scienza profanatrice. Interessante, anche se poco studiata, la poesia Georg Pfecher, degna di «quella che nel 1915 sarebbe stata l'Antologia di Spoon River dello statunitense Edgar Lee Masters»[1] in cui l'autore si diverte a ricercare le origini di questo oscuro monaco, il cui nome compare lungo un muro incrostato di un monastero.
Segno distintivo del libro è inoltre l'ironia (si veda Georg Pfecher o Un torso) che non si deve scambiare per distacco, ma è una sorta di difesa dalla commozione troppo violenta.[2]
La bipolarità o dualismo domina anche la struttura dei singoli componimenti: le liriche, infatti, sono frequentemente costruite su parole antitetiche (ad esempio, nella famosa Dualismo, nella prima strofa alla angelica / farfalla fa da contrasto il verme / immondo); l'antitesi è spesso sottolineata a livello lessicale in quanto si alternano parole colte e letterarie come i dantismi brago oppure indiare e parole basse e realistiche come bestemmia.[3]
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Struttura
Queste le poesie contenute nel libro:
- Dualismo
- Castello antico
- Case nuove
- A una mummia
- Un torso
- Madrigale
- Poesia e prosa
- Ballatella
- Le foglie
- Georg Pfecher
- A Giuseppe Ignazio Kraszewki
- Lezione d'anatomia
- A Emilio Praga
- A Giovanni Camerana
- ***
- Scritto sull'ultima pagina del Libro dei versi
Note
Bibliografia del Libro dei versi
Voci correlate
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