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Il cimitero marino

poemetto di Paul Valéry Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Il cimitero marino
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Il cimitero marino (Le Cimetière marin) è un poemetto in lingua francese di Paul Valéry pubblicato per la prima volta nel 1920.

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Paul Valéry nella divisa di membro dell'Académie française (foto del 1927)
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Tomba di Paul Valéry nel Cimitero marino di Sète
Fatti in breve Titolo originale, Autore ...
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Analisi

Riepilogo
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Le cimetière marin è un poemetto di 24 stanze, ciascuna contenente sei décasyllabe con schema metrico AABCCB. L'epigrafe riproduce i versi 62-63 della III Ode Pitia di Pindaro[1].

Valéry descrive un piccolo cimitero, posto in vicinanza del mare, dove le tombe, di colore bianco, risplendono fra i cipressi sotto la luce del sole che ricava incanti dalla vicina superficie del mare. Alla descrizione visiva, il poeta intercala riflessioni e pensieri sulla vita e sull'essere assoluto (rappresentato dal Sole), l'essere relativo all'uomo (il mare) e il non essere (il cimitero)[2][3]. I termini filosofici trovano, in questa poesia, un profondo senso poetico in quanto pensieri e ragionamenti sono riassorbiti di continuo nel fascino della contemplazione da cui sono nati[4].

Il cimitero del titolo è identificato col cimitero di Sète, la città natale di Paul Valéry: un cimitero destinato in passato alla sepoltura di marinai o viandanti, intitolato inizialmente a Saint-Charles (San Carlo) e ribattezzato nel 1945 «Cimetière marin» a cagione del poemetto di Valéry[5].

Il verso dal poemetto «Le vent se lève !… Il faut tenter de vivre !» è scolpito sulla pietra tombale dell'attore Gian Maria Volonté, sepolto nel cimitero dell'isola della Maddalena, e ha ispirato il regista Hayao Miyazaki per il suo film Si alza il vento.

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Edizioni

  • Paul Valéry, Le cimetière marin, Paris: Émile-Paul Frères, 1920
  • Paul Valéry, «Le cimetière marin». In: Paul Valéry, Charmes: ou poèmes, Paris: Edition de la Nouvelle Revue Française, 1922
  • Paul Valéry, Il cimitero marino; traduzione metrica di Lionello Fiumi, Paris: Cahiers de "Dante", 1935
  • traduzione di Alvaro Valentini; testo originale a fronte, Lanciano: Ed. di Nuvole, 1952
    Il poemetto di Paul Valéry è pubblicato assieme a Il meriggio di un fauno di Stéphane Mallarmé tradotto ugualmente da Alvaro Valentini. Edizione di 300 esemplari numerati. L'edizione tête-bêche è a cura di Alessandro Caretta
  • traduzione di Mario Tutino; prefazione di Alessandro Parronchi, Milano: All'insegna del pesce d'oro, 1962 (1000 copie numerate); poi Torino: Einaudi ("Collezione di poesia" n. 27), 1966 ISBN 88-06-02816-2
  • traduzione di Giuseppe Centore, Caserta: Quaderni di Artepresente, 1984
  • traduzione di Mara Teresa Giaveri, Milano: Il Saggiatore, 1984
  • traduzione di Maurizio Meschia ; introduzione di Andrea Pasquino, Bergamo: Le cinque vie, 1989
  • traduzione di Patrizia Valduga, Il cimitero marino, con un saggio di Elio Franzini, Milano: Mondadori, 1995 ISBN 88-04-39873-6; poi "Oscar" 2000 ISBN 88-04-48488-8
  • traduzione di Giancarlo Pontiggia, in: Aurora, Cantico delle colonne, Il cimitero marino, Palma; introduzione di Valerio Magrelli, commento di Antonietta Sanna, Milano: TEA, 1995 ISBN 88-7819-697-5
  • con testo francese a fronte a cura di Raul Capra, Novara: Interlinea, 2016, ISBN 978-88-6857-088-0
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Note

Bibliografia

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